domenica 14 dicembre 2014
Orta Nova, ieri e oggi
sabato 22 novembre 2014
OBIETTIVO ARTE
Stolar System
martedì 11 novembre 2014
Festa dell' Unità...
venerdì 17 ottobre 2014
Il compito degli storici veri...
In Italia, il caso più “eclatante” si sta rivelando la storia che narra gli avvenimenti del risorgimento: alla luce di più attente ed approfondite ricerche, e a seguito di una clamorosa richiesta di alcuni consiglieri regionali pugliesi del Movimento 5 Stelle, di istituire una giornata della memoria per le vittime meridionali del risorgimento, si sono accesi i riflettori sulle vicende post unitarie relative al Mezzogiorno d'Italia. Lentamente e con estrema difficoltà si sta scoprendo una storia molto manipolata, disseminata di luoghi comuni, di omissioni e di inesattezze, e, cosa gravissima e degna delle peggiori dittature, il tentativo di cancellazione di un periodo storico, che nel bene o nel male, ci appartiene! Numerosi episodi risultano essere poco chiari, con evidenti incongruenze, dalle quali scaturiscono molte domande, alcune di una logica disarmante, ma che il più delle volte non ricevono risposta! Non tutti sanno che negli anni immediatamente successivi all’unificazione della Penisola, allo scopo di formare un pensiero "nazionale", vennero dati alle stampe decine di ponderosi volumi e migliaia di documenti contenenti palesi imprecisioni, di maggiore o minore entità: alcuni ritocchi erano piuttosto superficiali, altri invece riguardavano l'occultamento sistematico di tutto ciò che aveva rappresentato il Regno delle Due Sicilie e chi lo ha governato fino al 1861.
E, nel concludere, è utile rammentare agli storici e agli attenti lettori la severa ammonizione di Bertold Brecht: «Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente!».
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la "brigantessa" Michelina De Cesare |
venerdì 3 ottobre 2014
FLAMENCO E MUSICA BAROCCA
Il secondo evento si va ad inserire nell’ambito del festival Notti Sacre, interessante ed ambizioso progetto che si pone l’obiettivo di coinvolgere le Diocesi pugliesi nel programma culturale che ha caratterizzato in questi anni la cultura sacra a Bari, al fine stimolare l’attenzione alla cultura sacra, in collaborazione con il Progetto Culturale della CEI. Questo progetto, promosso dall’Arcidiocesi di Bari, si prefigge di istituire nelle più importanti Diocesi della Puglia, nuovi festival di arte sacra, sotto il nome di Notti Sacre, in modo da poter costituire una rete di “festival Notti Sacre” di Puglia, nella quale le diocesi coinvolte possano sviluppare l’idea di produzioni artistiche legate al sacro, per diffondere la stessa cultura e avvicinare il pubblico alla tradizione sacra, sia storica che contemporanea. Si vogliono così promuovere molteplici linguaggi artistici: musica sacra, pittura e scultura sacra, fotografia, scritture e poesia su tema sacro, oltre ad incontri e dibattiti con scrittori, intellettuali, musicisti, artisti, personaggi dello spettacolo e dell’arte, a confronto col sacro, a riferimenti della vita ecclesiale, veglie notturne di preghiera, incontri di meditazione e approfondimento di alcune tematiche e quant’altro possa stimolare e attrarre attenzione verso il mondo della cultura sacra. Il progetto intende, altresì, puntare al recupero e alla valorizzazione di artisti, compositori storici e contemporanei pugliesi, alla conoscenza e diffusione del territorio nel patrimonio della tradizione. Particolare attenzione sarà posta verso le location significative delle rispettive diocesi, in relazione allo sviluppo turistico del territorio e alla salvaguardia delle tradizioni popolari, rituali e liturgiche locali. In questo grande progetto regionale si è venuta ad inserire la tappa conclusiva del Festival, con il concerto tenutosi la sera del 13 settembre, nella Chiesa Madre B.M.V. Addolorata di Orta Nova, ad opera dell’Associazione Polifonica Florilegium Vocis, con il tema di musiche barocche dal titolo VOX MIRABILIS – IL SACRO BAROCCO ITALIANO, rassegna di autori barocchi in un contesto di musica sacra.
sabato 20 settembre 2014
ROCK PROGRESSIVE
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GENESIS |
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PROCOL HARUM |
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PINK FLOYD |
IL ROCK PROGRESSIVE ITALIANO
L’Italia vantava nel corso degli anni settanta una
interessante diffusione del rock progressive, che a livello continentale era
seconda solo a quella inglese. Si può sicuramente dire che, insieme al fenomeno
cantautorale, si è trattato di una delle più importanti stagioni della musica
leggera italiana, che ha riscosso successo e considerazione anche oltre i
confini nazionali. Infatti, recentemente, il filone del rock progressive
italiano, definito anche spaghetti prog, ha
avuto una riscoperta e la conferma della sua influenza su diversi artisti
inglesi e americani. Quel periodo ha visto la nascita di numerosi gruppi che
hanno infoltito la schiera di un movimento spesso variegato ed eterogeneo, con
una autentica e originale identità. Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo
Soccorso, Acqua Fragile, Osanna, Orme, Area, New Trolls, tra le più popolari. Ma
di fianco a queste formazioni hanno operato decine di altre band, a formare una
fitta rete di realtà musicali e creative. Comune denominatore di quasi tutti i
gruppi prog italiani è quello di una sopraffina tecnica strumentale, della
ricerca e sperimentazione e dell’utilizzo di strumenti musicali fino ad allora
distanti tra di loro. In effetti il rock progressive italiano è stato prevalentemente
di stampo sinfonico/romantico, influenzato dalla scuola inglese (King Crimson,
Genesis, Emerson, Lake & Palmer). Inoltre, non sono mancate formazioni
ispirate al Canterbury Sound (Picchio
dal Pozzo), e all’hard prog (Rovescio della Medaglia, Balletto di Bronzo). Le
sonorità prevalenti erano quelle che privilegiavano i ricchi intrecci di
tastiere e contaminazioni con la musica classica, uniti a un cantato che si
rifaceva alla tradizione italiana e al beat.
Fra le numerose band che si sono costituite, a
testimonianza delle molteplici sfaccettature che il rock progressive offriva, non
tutte ebbero lunga durata e il successo sperato, anzi molte di loro si
sciolsero dopo la prima ed unica pubblicazione di un disco: Buon Vecchio
Charlie, Locanda delle Fate, Campo di Marte, Maxophone, Alphataurus. Un caso
unico rimane quello dei Giganti, gruppo beat degli anni sessanta, che dieci
anni dopo si ripropose con una rimaneggiata formazione, in veste progressive,
che con l’album Terra in bocca – poesia
di un delitto, opera la denuncia sulla gestione e la distribuzione
dell’acqua da parte della mafia, in una Sicilia allora molto carente. Il brano
venne proposto una volta sola in radio e quasi subito censurato per il tema
trattato. Fu la fine della band, che si sciolse poco dopo, ma il tempo del
riscatto e della riabilitazione arrivò nel 2011: vince il premio Paolo
Borsellino per le tematiche trattate quasi 40 anni prima, e proprio con la
suddetta opera, iniziò la riproposizione live dell’intero album, in occasione di
convegni e manifestazioni per la legalità. Il segno dei tempi!!!
Tra le altre formazioni più note del mondo progressive
italiano, oltre a quelle già citate, troviamo i Goblin, Quella Vecchia Locanda,
Biglietto per l’inferno, Trip, Celeste, Ibis, Museo Rosenbach, Metamorfosi,
Osanna, De De Lind. Come spesso accade, con qualsiasi genere musicale, diversi
artisti e autori di casa nostra hanno avuto delle influenze o comunque dei
contatti con la musica prog, a cominciare da Claudio Rocchi, Alan Sorrenti,
Angelo Branduardi, un giovanissimo Franco Battiato, con la produzione di
musiche sperimentali e di ricerca. L’album Anima Latina del 1974, di Lucio
Battisti risente fortemente della struttura e delle modalità espressive tipiche
del prog, disco che costituirà una vera fonte di ispirazione per i gruppi indie dei decenni a venire. Dalla
critica è considerato uno dei migliori album della musica italiana di sempre e
un vero capolavoro della nutrita discografia dell’artista.
Altro caso curioso e singolare è la fruttuosa influenza che
il prog ha avuto sui Pooh, notoriamente gruppo musicale prevalentemente
melodico. A partire dall’album Parsifal, del 1973, e fino agli inizi degli anni
ottanta, i quattro, nella produzione dei loro dischi, hanno dato sempre spazio
a singole composizioni che risentono degli echi progressive a loro tanto cari.
Anche il Italia, così come in Inghilterra, il prog concluse
la sua popolarità verso la fine degli anni settanta, scavalcato da altri generi
musicali, proprio quando il punk stava esprimendo la propria forza di rottura.
In anni recenti si è assistito alla sua riscoperta, nella sua veste di new
progressive e riportato in auge da artisti come Aton’s, Nuova Era, Ezra
Winston, Finisterre, Mary Newsletter, il Castello di Atlante, Notturno
Concertante, Hostsonaten. Inoltre il web ha dato un grande apporto nel
raggruppare appassionati, collezionisti e tanti utenti curiosi di scoprire un
mondo davvero complesso e affascinante.
I FATTORI CHE DIEDERO IL DECISIVO SLANCIO ALLA
DIFFUSIONE DEL ROCK PROGRESSIVE IN ITALIA SONO STATI FONDAMENTALMENTE DUE: LE
ETICHETTE DISCOGRAFICHE E I RADUNI ROCK.
ETICHETTE
Con l’affermarsi sempre più del rock progressive, in Italia
nacquero innumerevoli etichette di supporto, più o meno specializzate. Mentre
sul mercato inglese era già molto affermata la Manticore, per iniziativa degli
artisti Keith Emerson e soci, in Italia c’erano state in precedenza le isolate esperienze
del Clan di Celentano e della PDU di Mina. Nel 1969 Mogol e Battisti fondarono
la Numero Uno, che in breve raccolse intorno a sé la schiera di autori e
musicisti che già collaboravano con i due, a cominciare dalla Formula3 e dalla
neonata formazione della Premiata Forneria Marconi. Negli anni a venire saranno
pubblicati tra gli altri i dischi di Acqua Fragile, Anonima Sound, Flora Fauna
Cemento, Alberto Radius, Volo, Oscar Prudente. Nel 1970, sempre a Milano,
nacque l’etichetta Bla Bla, del discografico Pino Massara. L’etichetta mise
sotto contratto un giovane Franco Battiato e il giro dei suoi musicisti di
riferimento. Con la stessa etichetta furono pubblicati gli album di Aktuala,
Osage Tribe, Genco Puro & Co., Juri Camisasca, Capsicum Red (con un giovane
Red Canzian al basso). Gli autori Sergio Albergoni e Gianni Sassi, con il
supporto del promoter Franco Mamone, nel 1972 fondarono la Cramps: questa nuova
etichetta si proponeva di sostenere la folta pattuglia di musicisti alternativi
dell’area milanese, principalmente di scuola jazz-rock, che seguivano anche una
linea di impegno politico e sociale. Area, Arti e Mestieri, Eugenio Finardi,
Electric Frankestein, Lucio Fabbri, Donella Del Monaco, Fedrigotti &
Lorenzini.
Nel 1973, per iniziativa di Vittorio De Scalzi dei New
Trolls nacque la Magma, con lo scopo di supportare i giovani musicisti
progressive dell’area ligure. Tra i nomi prodotti si annoverano formazioni
interessanti come Alphataurus, Pholas Dactylus, Latte e Miele. A sua volta, una
sua sottoetichetta, la Grog, investì sulle ultime leve del progressive anni
settanta, tra le quali Celeste, Mandillo, Corte dei Miracoli e Picchio dal
Pozzo. Di rilievo fu anche la produzione della Trident, etichetta fondata nel
1973 dal produttore Angelo Carrara, che ebbe in catalogo artisti come The Trip,
Biglietto per l’Inferno, Dedalus, Opus Avantra, Semiramis. Meritano senz’altro
una citazione l’Ultima Spiaggia, di Ricky Gianco e Nanni Ricordi, la Intingo,
sempre di Gianco, L’Orchestra e la IT di Vincenzo Micocci.
Il denominatore comune di queste etichette fu l’enorme
passione per la musica, la voglia di scoprire nuove realtà e nuovi linguaggi
musicali, una buone dose di sana incoscienza per gli investimenti economici e
la scommessa che si andava a fare su persone e artisti di talento, ma semi
sconosciuti. Un esempio e un monito per le multinazionali del disco, che ai
giorni nostri, lontani anni luce da quella realtà, pensano ai facili e sicuri
profitti, con l’occhio sempre ai bilanci e meno all’aspetto artistico e
musicale, prese come sono dal proporre musica preconfezionata, di facile
somministrazione, spesso affidata ad “artisti” di dubbia qualità, per un
pubblico sempre più distratto e incompetente!
RADUNI ROCK
All’inizio cerano Monterey, Woodstock e l’isola di Wight. E
qualcuno si chiese perché non organizzare qualcosa del genere anche in Italia,
dove la musica giovanile non ha mai avuto degli spazi adeguati. Detto, fatto.
Il Pop Festival vede la luce ufficialmente con il Festival
di Caracalla, nel 1970, grazie all’opera e alla disponibilità di Pino Tuccimei,
Giovanni Cipriani e del compianto Eddie Ponti, veri pionieri del prog made in
Italy. Secondo le cronache dell’epoca l’entusiasmo è alle stelle, e l’evento
costituisce una ghiotta occasione per molti incontri/confronti di musicisti e
autori, embrione di future collaborazioni o di formazione di nuove band. E’ il
periodo in cui su tutto il territorio nazionale nascono come funghi rassegne e
festival vari, ma l’apice si è raggiunto in due occasioni particolari: il
raduno di Villa Pamphili di Roma e il Festival della Musica di Avanguardia e
Nuove Tendenze di Viareggio. Nella seconda metà degli anni settanta, seguendo
il destino del rock progressive, questo tipo di eventi divenne sempre più raro,
fino alla loro scomparsa definitiva. L’ultimo raduno, il più triste, è stato
quello tenutosi all’Arena Civica di Milano, il 14 giugno del 1979: organizzato
per una grande raccolta fondi per sostenere le costose cure mediche a cui
Demetrio Stratos si doveva sottoporre in America, per curarsi dalla leucemia,
si trasformò nell’addio doloroso alla più grande voce della musica popolare
italiana ed europea e un mesto e simbolico congedo dal meraviglioso utopico
sogno degli anni settanta.
PER COMODITA’ HO SUDDIVISO I NUMEROSI RADUNI PER
AREA GEOGRAFICA, CITANDO SOLO QUELLI CHE HANNO LASCIATO UN SEGNO INDELEBILE E
HANNO PRODOTTO PIU’ INFLUENZE PER IL ROCK ITALIANO DEGLI ANNI A VENIRE.
CENTRO ITALIA
I° Festival pop di
Caracalla (Roma, 10-11 ottobre 1970)
Evento storico nato grazie alla volontà di tre personaggi,
che avrebbero avuto un ruolo importante nei successivi raduni capitolini: Pino
Tuccimei (direttore artistico), Giovanni Cipriani (organizzatore) ed Eddie
Ponti (PR e conduttore delle due serate). Stralci di rari filmati del raduno
compaiono nel film Terzo Canale -
Avventura a Montecarlo dei Trip. Fra i partecipanti al Festival ricordiamo
New Trolls, Primitives, Sopworth Camel, Pooh, Four Kents e le Esperienze, con
un giovanissimo Francesco Di Giacomo alla voce.
II° Festival pop di
Caracalla (Roma, 6-7 maggio 1971)
Preceduto da due serate al Kilt Club, organizzate dalla
rivista Ciao 2001, il secondo Festival di Caracalla riconfermò alcuni gruppi
dell’anno precedente, oltre a Panna Fredda, Fiori di Campo, il Ritratto di
Dorian Gray, il Punto, Free Love, ma furono i napoletani Osanna a lasciare il
segno, con una performance musicale e teatrale, oltre ad esibire eccentrici
travestimenti ispirati agli indiani metropolitani.
Controcanzonissima
Nel 1971 la rivista settimanale Ciao 2001 indisse una sorta
di referendum tra i suoi lettori, per segnalare quali fossero i più influenti e
popolari musicisti italiani del periodo. Tra i nomi suffragati ci furono Trip,
Delirium, Osanna, New Trolls, Orme, PFM, e come solisti Claudio Rocchi e
Francesco Guccini. Il 28 gennaio del 1972 le sei formazioni e i due cantautori
si esibirono in una maratona musicale di nove ore al Piper Club. Visto il
grande riscontro ottenuto, l’anno successivo le serate diventano due: 14
febbraio 1973 (Balletto di Bronzo, Reale Accademia di Musica, Quella Vecchia
Locanda, Rovescio della Medaglia, Osanna); 15 febbraio 1973 (PFM, Garybaldi,
Banco del Mutuo Soccorso, Trip, Circus 2000).
Villa Pamphili – Roma 1972
Il trionfo !!! Il più celebre raduno rock della storia
musicale italiana e uno dei più memorabili dell’intera storia del rock. Secondo
l’inviato del Messaggero, Fabrizio Zampa, furono almeno centomila i giovani
spettatori che riempirono la verde vallata del parco romano, tra il 25 e il 27
maggio. La scaletta era davvero imperdibile. Non mancavano i grossi nomi del prog
italiano (Banco del Mutuo Soccorso, Osanna, Trip, Garybaldi), numerose
formazioni della scena romana (Quella Vecchia Locanda, Fholks, il Punto, RRR,
Blue Morning, Cammello Buck, Semiramis, con un imberbe ed esordiente Michele
Zarrillo alla chitarra). Inoltre ci fu uno spazio per gli autorevoli ospiti
stranieri: Van Deer Graf Generator, Hawkwind, Hookfoot, il tutto al prezzo
politico di lire trecento (a parziale rimborso delle spese di organizzazione)!
Simbolo di quei giorni il pacifista “carrarmato floreale” dei Trip,
parcheggiato sul prato.
Più sottotono l’edizione del 1974, ospiti il Volo, Perigeo,
Albero Motore, Stradaaperta, Quella Vecchia Locanda, Kaleidon. Tra gli ospiti
stranieri Soft Machine e Stomu Yamash’ta. Nel Lazio sono da segnalare altri
raduni minori, come quello di Nettuno del 1973 (Osanna, Saint Just, Toto
Torquati) e di Carpineto Romano del 1974.
I° Festival della Musica di Avanguardia e
Nuove Tendenze
(Viareggio, 27 maggio
/ 2 giugno 1971)
Organizzato da Massimo Bernardi, promoter del Titan Club di
Roma e manager del tour italiano di Jimi Hendrix, i concerti si tennero in una
pineta della Riviera della Versilia di Viareggio, con tanto di tendopoli
adiacente, definita Pop City. Si trattava di una sorta di gara ad eliminazione
e ai vincitori era riservato un contratto discografico. Tra le esibizioni
Rovescio della Medaglia, Alluminogeni, Latte e Miele, Flea On The Honey,
Delirium. Vinsero il contratto gli Osanna, Mia Martini e la PFM, che per
l’occasione presentò la versione integrale della Carrozza di Hans, lunga quasi dieci minuti. Dietro le quinte, poco
prima della premiazione, accadde un curioso incidente: il sospetto di un
presunto accordo sottobanco, tra i giornalisti giurati e i discografici fece
infuriare il tastierista Joe Vescovi, che urlò nel microfono <sono un hippy
come voi e vi dico che siete stati ingannati da questi sporchi capitalisti>,
scatenando il caos generale. Lo spirito degli anni settanta si era condensato
anche in questo episodio !!!
II° Festival della
Musica di Avanguardia e Nuove Tendenze
(Roma, giugno 1972)
Svoltosi nella capitale, allo stadio del tennis del Foro
Italico, venne presentato da Teo Teocoli e Penny Brown, entrambi nel cast del
seguitissimo musical Hair, versione italiana. In scaletta Osanna, Banco del
Mutuo Soccorso, Jumbo, Balletto di Bronzo, Rocky’s Filj, Stormy Six, Alan
Sorrenti.
Nelle Marche vanno ricordate due edizioni del Festival di Gualdo, nel maceratese, successivamente spostato a Civitanova Marche. Tra gli altri suonarono nell’edizione del 1972 gli Osanna, Formula3, Orme, Teoremi, Fholks.
NORD ITALIA
Re Nudo Pop Festival
Tra le più originali rassegne del periodo prog si segnalano
i free-festival di Re Nudo, nati per
volontà dell’omonima rivista diretta da Andrea e Marina Valcarenghi. Il mix di
musica e politica esordì nel settembre 1971 sul prato di Ballabio, vicino
Lecco. Raggiungibile solo dopo un lungo cammino, contro ogni previsione,
giunsero sul posto oltre diecimila persone. Ospiti d’eccezione Claudio Rocchi e
i Garybaldi. L’edizione del 1972 (sottotitolo due giorni di comunismo)
si svolse a Zerbo, nel pavese, lungo le rive del Ticino. Dopo si spostò ancora,
alle Alpi del Vicerè, nei pressi di Erba (nel cast Franco Battiato, Dedalus,
Claudio Fucci, Yu Kung). In questa occasione l’amministrazione comunale negò
gli allacci dell’energia elettrica. A partire dal 1974, e per altre tre
edizioni, la rassegna si svolse al Parco Lambro di Milano, con la denominazione
di Festival del Proletariato Giovanile. L’evento, oramai politicizzato, ebbe il
sostegno del Partito Radicale e di Lotta Continua. In queste occasioni si
ricordano i live degli Area (gruppo preferito dai lettori di Re Nudo), di
Eugenio Finardi e Alberto Camerini, entrambi già componenti della band il
Pacco. Degno di nota il Davoli Pop di Reggio Emilia, che esordisce nel 1972 con
diverse formazioni dell’area ligure (Delirium, New Trolls, Latte e Miele,
Sistema). L’edizione del 1973 vide la partecipazione del Banco del Mutuo
Soccorso, Balletto di Bronzo, Alphataurus, New Trolls, Atomic System, De De
Lind.
SUD ITALIA
Palermo Pop
Definito sul cartellone “Sicilian Folk Rock Jazz Festival”
venne organizzato dal promoter italo-americano Joe Napoli in tre edizioni, dal
1970 al 1972. Proprio nell’edizione ’72 in scaletta ci furono i Cervello di
Corrado Rustici, Raccomandata Ricevuta di Ritorno e i Maya, il cui singolo Salomon (scritto da Giorgio D’Adamo dei
New Trolls) in quei giorni divenne un vero e proprio inno. Purtroppo una
violenta contestazione, durante l’esibizione dei Mungo Jerry, turbò l’intera
manifestazione.
Be-In
(Napoli, 19-20-21
giugno 1973)
L’unica edizione di questa memorabile kermesse, organizzata
per volere della formazione degli Osanna, si svolse al Villaggio Kennedy dei
Camaldoli, a Napoli. Trentasei ore di musica con il meglio della scena
partenopea del periodo, oltre a Biglietto per L’Inferno, Pholas Dactylus, Era
D’Acquario, Living Music, Tito Schipa jr., Battiato Pollution. Memorabile la
jam-session guidata da Elio D’Anna al sax (the Showman e Osanna) e dalla
violinista Tony Marcus (Alan Sorrenti), con Franco Battiato e gli inglesi
Atomic Rooster. Nel 2001 Lino Vairetti ha organizzato al Teatro Mediterraneo di
Napoli la presentazione del nuovo disco Taka
Boom degli Osanna, un vero excursus in un passato oramai lontano, fatto di
sonorità progressive e di collaborazioni interessanti, tra le quali quella con
Enzo Avitabile. Per l’occasione furono invitati diversi protagonisti della
storia del prog italiano, in una rimpatriata dal sapore vagamente nostalgico,
fatto di ricordi e di una storia necessariamente da raccontare.
domenica 13 luglio 2014
Il tramonto di Sant’Antonio
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La tentazione di Sant'Antonio - DOMENICO MORELLI |
lunedì 7 luglio 2014
Lo sapevi…..
