La serata commemorativa del 3 novembre scorso si può annoverare tra le meglio riuscite degli ultimi anni qui ad Orta Nova. L’esibizione di un gruppo di amici e di valenti musicisti è riuscita a mettere in moto la macchina dei ricordi e ad allietare le nostre orecchie, in questa epoca di discutibile gusto musicale, nella quale, per citare il maestro Franco Battiato, siamo letteralmente sommersi da immondizie musicali!
Quello proposto il 3 novembre è stato un piccolo assaggio e una vaga idea, per chi in quegli anni non c’era, di cos’era la piazza nelle calde serate di quarant’anni fa, proprio quando iniziava l’avventura dei Turbo, anni in cui per proporre buona musica si doveva saper suonare, cosa che “i nostri” hanno sempre dimostrato nel corso di quattro decenni di attività.
Nel 1984 la formazione originaria era composta dalla crema dei musicisti ortesi, tra i quali Gianni Petrone alla chitarra, Nicola Maffione al piano e alle tastiere, Roberto Giannone al basso, il compianto Fiorenzo Costantini al basso e chitarra acustica, Pino Di Leo alla batteria e Gino Manfredi alla voce.
La band inizia a proporsi in diversi eventi live, sia cittadini che su altre piazze della provincia, con un repertorio variegato, che spazia tra hits italiane del momento e brani internazionali, sempre strizzando l’occhio a sonorità articolate, con arrangiamenti pop, rock e rhythm and blues, espressione dell’ottima tecnica dei suoi musicisti.
A partire dalla metà degli anni ottanta il curriculum dei singoli componenti si arricchisce di prestigiose collaborazioni, accompagnando nei rispettivi tour interpreti di fama nazionale: Michele Zarrillo, Fausto Leali, Francesca Alotta, Edoardo Vianello, Marco Ferradini, Wilma Goich, Patrizia Bulgari, I Ragazzi Italiani, le Compilation, Anonimo Italiano.
La formazione dei Turbo non ha sempre avuto gli stessi componenti e nel corso degli anni numerosi sono stati gli avvicendamenti nel suo organico, fatto che ha notevolmente arricchito la qualità e l’esperienza della formazione.
Oltre ai già citati musicisti è doveroso menzionarne altri che sono passati tra le fila del gruppo, tra i quali il pianista foggiano Lorenzo Zecchino e il tastierista Alfonso Massa di Orta Nova, negli anni in cui la band faceva da supporto alla tournèe di Michele Zarrillo, e poi le cantanti Maria Rosaria Traisci, Patrizia Russo e Maria D’Angelo. Verso la fine degli anni ottanta e gli inizi dei novanta riscontriamo la presenza di altri musicisti, tra i quali Riccardo Turtiello alle chitarre e voce, Mario Di Dedda alla tastiere e Teresa Di Gianni alla voce.
Dopo qualche anno, nel 2009, la formazione decide di tornare alle proprie origini, ritrovando i componenti del 1984, ma l’altra grande svolta è costituita dal repertorio: non più compilation di cover, anche se pur di ottimo livello, sia italiane che internazionali, ma la scaletta si concentra su un grande artista italiano, Vasco Rossi. Il passo nella trasformazione in cover band ha indubbiamente rigenerato l’entusiasmo dei suoi componenti, che hanno ritrovato nuova linfa, perché quella scelta ha aperto scenari interessanti e impegnativi. In effetti il repertorio di Vasco Rossi ben si presta per valorizzare al meglio le capacità e le ambizioni artistiche dei musicisti e i buoni risultati non tarderanno ad arrivare.
La formazione attuale è così composta:
Antonio Morea alla chitarra, Salvatore Di Pietro, piano e tastiere, Riccardo Turtiello e Amedeo Grasso, chitarre, Roberto Giannone, basso, Onofrio Romagno, batteria, Mario Delli Carri, voce, in sostituzione dello storico front man Gino Manfredi.
La serata del 3 novembre è stata molto importante per la band ortese, per varie ragioni. Oltre a festeggiare il traguardo di quarant’anni di attività, dopo aver vissuto mille avventure, esperienze con nomi di rilievo del panorama italiano, dopo aver assistito ai tanti e radicali cambiamenti della musica e del fare musica in quattro decenni, c’era da ricordare due persone importanti, due amici che troppo presto ci hanno lasciato: Fiorenzo Costantini e Pino Di Leo. È un vuoto incolmabile e andavano ricordati e si continuerà a ricordarli anche in futuro, ed era inevitabile che la serata fosse dedicata a loro.
Per un traguardo che si rispetti era quasi obbligatorio coinvolgere ospiti di prestigio e per una cover band di Vasco Rossi quali nomi migliori come quelli di Andrea Braido e Andrea “Cucchia” Innesto?
Il primo, per chi non lo conoscesse, ha collaborato col rocker di Zocca per diversi anni, specie nei live, ma oltre a Vasco il grande chitarrista è stato ospite sia in sala d’incisione che dal vivo di altri interpreti italiani, praticamente il meglio del meglio: Adriano Celentano, Mina, Antonella Ruggiero, Enzo Jannacci, Raf, Zucchero, nella sua tournèe in Russia ed Eros Ramazzotti e Laura Pausini nel loro tour mondiale. In televisione celebre rimane la sua partecipazione durante il varietà di Fiorello, Stasera Pago Io, su Rai Uno.
Andrea Innesto, detto “Cucchia” è lo storico sassofonista di Vasco Rossi: suoi sono i tanti assoli che accompagnano le meravigliose ballate del cantante emiliano, sia su disco che nei live. Memorabile rimane la sua partecipazione a fianco di Patty Pravo col suo prezioso assolo nel brano “ E dimmi che non vuoi morire”, scritta da Vasco e composta da Gaetano Curreri nel 1997, in occasione della partecipazione al Festival di Sanremo della cantante veneziana. Attualmente è impegnato nella tournèe di Ultimo.
Con questa eccezionale formazione era inevitabile che la sera del 3 novembre fosse un evento eccezionale, che è arrivato a scuotere le anime degli ortesi, oramai anestetizzate da un immobilismo che dura da troppo tempo.
l’intero concerto è stato molto seguito, nel suggestivo piazzale antistante il Palazzo Gesuitico ed ha avuto una vera chicca che sicuramente rimarrà impressa nei ricordi dei presenti: il brano conclusivo della serata, Albachiara, in cui si sono alternati nell’assolo finale tutti i chitarristi presenti sul palco, Antonio Morea, Gianni Petrone, ritrovato finalmente dopo un lungo periodo di assenza dai palcoscenici e Andrea Braido!
Nessun commento:
Posta un commento