Uno degli eventi più originali della Settimana della
Cultura senza dubbio è stato quello della sera di mercoledì 4 settembre, ovvero
la presentazione di un interessante album musicale del musicista Giovanni
Russo.
Pubblicato dall’etichetta molfettese Digressione
Music e accompagnato dal videoclip di “Acqua Tersa”, Alìve è
il nuovo album firmato da Giovanni Russo, musicista dal
lungo ed articolato percorso, fatto di ricerca, di contaminazione e di
rivalutazione del patrimonio popolare pugliese. Nel titolo sono racchiuse le
ispirazioni di questo nuovo disco con il quale l’artista pugliese fa ritorno a
casa, alle sue origini e alla sua giovinezza, come è scritto nelle note di
copertina: l’album si compone di tredici titoli e, dal punto di vista musicale,
vede Giovanni Russo alle prese con un suono dal tratto tipicamente world nel
quale convergono, tra incroci ed attraversamenti sonori, elementi di jazz,
funky e pop. Non a caso i musicisti che collaborano alla realizzazione del
disco provengono dai più disparati contesti: Livio Gianola (chitarra 8
corde), Teo Ciavarella e Umberto
Sangiovanni (piano), Michele Carrabba (clarinetto
basso), Flaviano Braga (fisarmonica e
bandoneon), Sergio Picucci (basso elettrico), Michele
Telera (contrabasso), Stefano Pesante (flauto
e sax soprano), Mauro del Grosso (arciliuto), Cesare
Rizzi, Eugenio Ambrosino e Corrado
Niglio (chitarre elettriche), Alfredo Ricciardi e Gennaro
Calabrese (percussioni), Antonio Cicoria (batteria)
e le voci di Luana Croella, Annamaria
Mirasole e Piernicola Dalla Zeta.
Da collaborazioni di
questo genere non poteva che prendere vita un’opera musicalmente matura, di
grande suggestione, certamente non di facile consumo e modaiola, ma di qualità
tecnica e poetica di enorme spessore. Inoltre, contemporaneamente alla presentazione
del disco,si è potuto visionare una
mostra fotografica, all’interno dell’auditorium, raffigurante stupendi e
suggestivi paesaggi pugliesi, con la luce e i colori che solo la nostra regione
sa offrire.
Nell’ambito
della dodicesima edizione della Settimana della Cultura si è tenuta la mostra
collettiva Visioni d’Arte, allestita nel Palazzo ex Gesuitico di Orta Nova, dal
2 all’8 settembre scorsi. La direttrice artistica, professoressa Tommasa
Scommegna, per l’ occasione ha voluto dare una impronta ben specifica
all’esposizione, con un taglio più contemporaneo e meno “tradizionalista”,
coinvolgendo ventidue artisti di varia estrazione e provenienza. Gli
espositori, gran parte dei quali con una formazione accademica alle spalle, e
altri con eterogenee e interessanti esperienze artistiche, provengono da
svariati centri della provincia di Foggia, da Cerignola a San Severo, da Orta
Nova a Mattinata, da Foggia a Carapelle, con un curricolo formativo presso
eccellenti istituti, primo fra i quali il Liceo Artistico di Cerignola, ma
anche l’Accademia di Urbino e quella di Foggia. Le tematiche delle opere
vertevano soprattutto su argomentazioni e problematiche della società moderna e
tecnologica, con svariate chiavi di lettura che, evitando di limitarsi all’aspetto
prettamente figurativo, spingevano più verso un processo di concettualizzazione
e di arbitraria lettura che ogni attento osservatore ha potuto attribuire a
ciascun dipinto. Non la solita mostra facile e “piaciona”, ricca di orpelli
decorativi e di inutili barocchismi, fatta di eccessivi estetismi provinciali,
col solo intento di attirare il consenso, ma un invito al pensiero,
all’elaborazione del “messaggio” che la tela poteva stimolare. In questo modo
un quadro diventava dieci quadri, cento quadri, tanti quanti sono stati gli
spettatori che l’hanno osservato con più attenzione. L’arte non più come
processo passivo di osservazione, ma lo spettatore diventa parte attiva
dell’opera, facendo proprie le istanze che la tela, i colori, la materia
stavano proponendo. L’opera è il ponte che mette in comunicazione l’autore con
chi la osserva, la scruta, la contempla, entra tra i segni, la tecnica, i
colori!
Inoltre, in
questa trascorsa edizione della mostra, si è voluto sperimentare la novità di
un percorso multisensoriale, che ha visto coinvolti, oltre alla vista, l’olfatto
e l’udito: lo spazio espositivo è stato corredato di diffusori di profumi
mediterranei e dal suono di musica ambient, da me curati personalmente, con le
soffuse note, tra gli altri, di Anuvida & Nick Tyndall, Patrick O’Hearn,
Mandalay, Penguin Cafe Orchestra, Jansen e Barbieri, Brian Eno. Una esperienza
tutta nuova, che, visto l’alto e competente numero di visitatori, credo abbia
avuto un soddisfacente riscontro.
Dal 2 al 9
settembre, nell’ambito della Settimana della Cultura, organizzata
dall’associazione “L’Ortese dei 5 Reali Siti”, si terrà una mostra dal titolo VISIONI
D’ARTE. Il percorso “sensoriale” si articolerà lungo gli ampi corridoi del
Palazzo ex Gesuitico di Orta Nova e vedrà la partecipazione di numerosi
espositori di varia provenienza e formazione artistica. Insomma, non la solita
mostra, ma un’esperienza da vivere tra le mura storiche del Palazzo ortese. Due
giorni prima, il 31 agosto, nel largo antistante lo stesso Palazzo, si svolgerà
una interessantissima rassegna chiamata “Il Geometra Sognante”, una serata
all’insegna della musica e del ricordo di Maurizio Ferrandina, geometra,
musicista, artista sognatore. Una emozionante guida attraverso il percorso
artistico e umano di Maurizio, in compagnia dei suoi amici di palco e di
avventura.
C’è chi suona per
divertimento, chi per soldi, chi solo per un’effimera notorietà, e c’è chi con
la musica è destinato a cambiare il corso degli eventi e della storia del pop!
Fortunatamente per tutti gli appassionati, quest’ultima ipotesi conta diversi
esempi, ma rari sono quei casi in cui un singolo uomo ha contribuito a scrivere
capitoli importanti nella storia della musica, e senza il quale quei capitoli
probabilmente non sarebbero stati mai scritti. Nile Rodgers è stata la colonna
portante del gruppo degli Chic, celebre band di disco funky, a cavallo tra gli
anni settanta e ottanta.
Egli cominciò la sua carriera come “turnista” a New York, suonando nella
band del rinomato Apollo Theater di Harlem, che di frequente ha accompagnato,
tra gli altri Aretha Franklin, Ben E King e Nancy Wilson! Inoltre Rodgers è stato anche attivista del movimento di
emancipazione dei neri, le Pantere Nere, contro le discriminazioni razziali,
anche in campo discografico.Nel 1977, insieme al bassista Bernard Edwards e al batterista
Tony Thompson forma gli Chic: inutile dire che il successo fu immediato, con
numerosi brani da “top ten” econtribuendo ad innalzare la disco music ad
alti livelli qualitativi e di popolarità. I brani Everybody Dance, Le
Freak, e Good Times rimangono fra le canzoni più ascoltate dell'era
R&B! E la musica non fu più la stessa: la potenza creativa che Nile Rodgers
emanava era destinata a cambiare il corso degli eventi e di molte “carriere” di
colleghi a corto di idee e destinati ad un amaro dimenticatoio. Merito di un
gusto musicale sopraffino, di un “orecchio” sempre pronto e vigile a catturare
nuove sonorità e di un intuito fuori dal comune, teso ad anticipare le mode e
le tendenze musicali, oltre che di uno stilechitarristico
che affonda le proprie radici nel jazz. In diverse interviste ha affermato
di avere avuto una formazione jazzistica e di aver sfruttato alcune
progressioni tipicamente jazz per scrivere molte canzoni di successo. Nel corso
della sua carriera ha unito la propria conoscenza armonica di matrice jazz con
ritmiche dance e funky, dando vita ad uno stile molto peculiare. Naturalmente
le profonde conoscenze tecniche hanno contribuito non poco ad alimentare la sua
inesauribile vena creativa volta a
rinnovare e a sperimentare. Molto riconoscibile è la sua firma sui numerosi
brani e composizioni realizzate per tutti gli artisti da lui prodotti: gli
inconfondibili riff di chitarra sono il sigillo di un successo garantito per
qualsiasi artista e di qualunque genere musicale!
Primo gruppo ad usufruire dei
“servigi” del buon Nile Rodgers furono le Sister Sledge, e lo sforzo risultante del 1978, l'album We Are Family, balzò al terzo posto in classifica e vi rimase a
lungo nel 1979. Nel 1980, all’uscita dell’album The Game, John Deacon, bassista
dei Queen, dichiarò pubblicamente di essersi ispirato alla contagiosa linea di
basso di Good Times, per il
brano Another One Bites the Dust.Di li a poco, Rodgers e Bernard Edwards produssero per Diana Ross l'album Diana, che è tuttora il suo album
più venduto, contenente i grandi successi Upside Down eI'm
Coming Out. Successivamente si
dedicarono anche all'albumKing of the World per Sheila & Black Devotion ove interpretavano il grande successo Spacer. Nel
1981 Deborah Harry, voce dei Blondie, lavorò con Rodgers ed Edwards nell'album Kookoo.
Anche un icona del
rock britannico, come David Bowie, nel 1983, vide la collaborazione di Nile
Rodgers, come co-produttore dell’album Let.s Dance(ad oggi l'album di Bowie
che ha venduto di più) contenente svariati successi. Il disco fu poco gradito dallo zoccolo duro dei fan del “Duca
Bianco”, accusato di essere poco rock e troppo commerciale, ma non si deve
dimenticare che all’epoca la carriera di Bowie stava attraversando un periodo
di stanca, e questa produzione venne a rinvigorire una ispirazione creativa che
stava patendo l’affermazione delle nuove tendenze e le sonorità provenienti dal
Regno Unito.
Nel 1984, di nuovo in tandem con Edwards, toccò a una giovanissima
e semi sconosciuta Madonna con Like a Virgin, dando luogo a due successi di grido (Material Girle la traccia omonima dell'album). Rodgers contribuì a
sviluppare significativamente la carriera di Madonna, facendone una stella di
fama mondiale! Ma il 1984 è un anno cruciale anche per iDuran Duran: i cinque di Birmingham erano in fase
calante, quando oramai si stava esaurendo la spinta post punk e new wave del
loro sound. Il brano The Reflex, contenuto nell’albumSeven and the Ragged Tiger,
arrangiato dallo stesso Rodgers, vide l’introduzione dei primi campionamenti di voce, a cui seguì,
sempre nello stesso anno, il singolo The Wild Boys, quest'ultimo incluso (nella sua versione in studio)
nell'album dal vivo Arena. I Duran divennero la band più
celebre al mondo! Due anni più tardi, continuò il lavoro con i Duran Duran
producendo per intero Notorius,
la cui canzone omonima raggiunse il secondo posto nella classifica
US Billboard Hot 100. Durante uno spettacolo dal vivo, Simon Le Bon presentò Rodgers,
dicendo: «Bene, questa band ha superato
un momento difficile (durante Notorious).
È probabile che la band non ce l'avrebbe fatta se non fosse stato per questo
gentiluomo...»!ma la collaborazione
con i Duran era destinata a durare a lungo: Nile contribuì a numerosi altri
progetti ed apparizioni con i membri del gruppo durante gli anni ottanta, primo fra tutti il
progetto Power Station. Nel 2002-2003 partecipò alla produzione di Astronaut, il nuovo album dei cinque
membri originali della band che erano legati da un contratto discografico con
la Epic. Nel 2015, dopo più di 30 anni dalla prima produzione, si rinnova la
collaborazione per l'album Paper Gods.
Tornando
al 1986 Rodgers produsse l'album Inside Story, per la eclettica ed eccentricaGrace Jones per la Manhattan records.
Nel
1996 a Rodgers fu fatto omaggio, dalla rivista Billboard Magazine, del titolo di Primo
produttore nel mondo. In quell'anno si è esibito con Bernard Edwards,
Sister Sledge, Steve Winwood, Simon Le Bon e Slash in una serie di concerti commemorativi
in Giapponeche mettevano in scena
una retrospettiva della sua carriera. Qualche tempo dopo, il suo partner musicale e amico di lunga data,
il bassista Bernard Edwards morì di polmonite, evento che scosse e segnò
profondamente Nile Rodgers,
costringendolo a un lungo periodo di riflessione e inattività. Il 23 marzo 2013 viene ufficialmente annunciato il nuovo
album dei Daft Punk, intitolato Random Access Memories. L'album è stato preceduto dal singolo Get Lucky, uscito il 19 aprile, con la collaborazione di Pharrell Williams alla
voce e Nile Rodgersalla chitarra.
Nel
2015 appare anche nel brano e nel video di Gina Heisser " Habibi love" scritto e prodotto per
lei, dove è riconoscibilissimo il suo "sound" alla chitarra.
Nell’
agosto del 2016 invece collabora con Christina Aguilera al singolo Telepathy. Concludo l’articolo con due curiosità; la
prima è quella che durante l'estate del 2017 Nile Rodgers suona la chitarra per Max Pezzali nel
singolo Le canzoni alla Radio, estratto
dalla raccolta omonima. La seconda è che Rodgers indirettamente ha contribuito
alla rapida diffusione dell’ hip hop, in quanto una interpolazione del ritornello di Good Times,
da lui composta con gli Chic, ha largamente contribuito al successo del
brano Rapper's Delight dei The Sugarhill Gang.