giovedì 25 marzo 2021

Gli Ipogei di Orta Nova


INTERVISTA PER LO "STATO QUOTIDIANO", ORGANO DI INFORMAZIONE TERRITORIALE, DELLA PROFESSORESSA MARGHERITA PASQUARIELLO, APPASSIONATA STUDIOSA DELLA STORIA ORTESE E DI CAPITANATA.

 


ORTA NOVA - Esiste un vero e proprio mondo nel sottosuolo ortese: gli Ipogei, una rete di cunicoli e camminamenti, una interessante risorsa che attende da anni di essere esplorata, monitorata e valorizzata. Attraverso lo studio degli Ipogei si potrebbe risalire alle origini della storia di Orta Nova, un passato da conoscere e che potrebbe diventare fonte di attrazione storico-turistica. 

Non ancora ufficialmente noti al Ministero dei Beni Culturali, gli Ipogei del sottosuolo ortese non sono mai stati messi in relazione con gli eventi storici che potrebbero averne determinato la costruzione. Le ricerche fin qui svolte portano a ritenere la loro origine fin dai tempi del Medioevo.

MARGHERITA PASQUARIELLO

< Alla fine degli anni '70 effettuammo una prima perlustrazione in occasione della stesura del saggio storico " La residenza Svevo-Angioina di Orta", dato alle stampe nel 1998. Non era mai stata fatta una ricognizione dei cunicoli, ma la tradizione orale raccontava di camminamenti, di gallerie, e decidemmo di esplorarli, allo scopo di trovare tracce di epoca medievale, riconducibili alla ubicazione della residenza federiciana di Orta.

L'allora sindaco di Orta Nova, Vincenzo Maffione, diede con molta disponibilità l'autorizzazione.

Gli Ipogei presentavano delle volte a "botte" intersecate da volte a crociera e archi di rinforzo a tutto sesto. Larghi dai due ai tre metri, e altrettanto alti, evidenziavano una varietà di materiali da costruzione: dalla pietra alle "cruste", dal tufo ai mattoni di argilla. Secondo la tradizione i camminamenti si estenderebbero oltre i confini del centro abitato. Il nostro concittadino, il compianto Angelo Santo Laddaga ricordava quando da ragazzino, con un gruppo di amici, si divertivano ad esplorare e a giocare in uno dei cunicoli, che dal Palazzo Gesuitico giungeva fino a via Papa Giovanni XXIII, in pratica circa duecentocinquanta metri di percorso >.  



QUALE POTREBBE ESSERE L'INGRESSO AGLI IPOGEI ?

Gli ingressi sono diversi.

COSA AVETE TROVATO NEL CORSO DI QUELL' ESPLORAZIONE ?

In alcuni tratti, purtroppo, fogne a cielo aperto, in altri il piano di calpestio interrato. Al di sotto dell' angolo destro del Palazzo dei Gesuiti si evidenziavano le fondamenta della torre circolare merlata, riportata in una piantina della locazione di Orta del 1686, disegnata dal compassatore regio Antonio Michele, in occasione della Reintegra dei Tratturi. La torre citata si ritiene essere crollata a seguito del violentissimo terremoto del 1731.

FINO A CHE PUNTO E' GIUNTA QUESTA PRIMA INDAGINE ?

Non riuscimmo a percorrere tutti i camminamenti, poiché essi si diramano a ragnatela. Inoltre diversi percorsi risultano interrotti dalle fondamenta di nuove costruzioni, realizzate nel frattempo.

SI PUO' PENSARE AD UN RECUPERO DEGLI IPOGEI NELL' AMBITO DI UN PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO ?

Certo che si può ! Come primo step si potrebbero recuperare tutti  i cunicoli al di sotto del Palazzo dei Gesuiti, che sono facilmente percorribili.

COME SI POTREBBE INIZIARE UN' OPERA DI INVESTIGAZIONE E ESPLORAZIONE DEGLI IPOGEI DI ORTA NOVA ?

L' amministrazione comunale dovrebbe segnalare ed interessare la Sovrintendenza.

RIGUARDO ALLA RICOSTRUZIONE STORICA, A COSA POTREBBE PORTARE UN LAVORO DI STUDI DEGLI IPOGEI ?

A conseguenze di enorme portata per la storia ortese. Aiuterebbe a capire se ci sono tracce della Domus Federiciana in loco, dilemma ancora da sciogliere. Diamo già per scontato l'origine medievale del primo nucleo di Orta. La prova scritta sta negli atti emessi in Orta da Federico II: parliamo del Datum Ortae, atto con cui Manfredi proclamava la fondazione di Manfredonia; i carteggi relativi al restauro della Domus di Orta, realizzati dalla corte angioina intorno al 1270; la minuziosa descrizione inventariale della masseria regia fatta nel 1279; i mandata che ci ragguagliano sulla defensa e sulla marescallia; le attività di figure prestigiose come il protomagister Anserano da Trani, a cui si deve la costruzione del Palazzo di Orta commissionata da Federico II, ed il magister carpenterius Giovanni da Toul, che in seguito di occuperà del restauro dello stesso.

COME E' DIMOSTRABILE L' ORIGINE MEDIEVALE DEGLI IPOGEI DI ORTA NOVA ?

Curiosamente presentano la stessa conformazione degli Ipogei di Cerignola e di quelli importanti di Foggia, già molto valorizzati dall' opera dell' Associazione Ipogei, molto attiva sul territorio. Osservandoli tutti, si intuisce che una stessa mano e nella una stessa epoca abbia voluto costruire questi interessanti camminamenti. 

QUALI POTREBBERO ESSERE LE FINALITA' PER UN EVENTUALE UTILIZZO NEL TEMPO DEGLI IPOGEI ?

Le risorse monumentali sono dei beni su cui investire. Il loro utilizzo potrebbe avvenire attraverso varie modalità. Un primo step potrebbe essere la presentazione del monumento e dell' analisi del suo recupero; poi una raccolta museale di tutta l' oggettistica emersa; un altro step la lettura del bene in rapporto alle risorse del territorio.