mercoledì 27 dicembre 2023

IL NONNINO: una voce amica

 



Quando nel lontano 1976 Radio Orta Nova iniziò a programmare il suo palinsesto, la prima o una delle prime voci che si diffusero nell’etere fu quella di un distinto signore di mezza età, che con i suoi modi gentili di porsi al pubblico, uniti a una timbrica decisa e accattivante, in poco tempo riuscì a ritagliarsi una importante fetta di ascolti e di gradimento. Il suo modo di fare amichevole e coinvolgente fecero di Salvatore Lopopolo un vero e proprio personaggio pubblico, tanto amato dai radio ascoltatori, specie quelli che gradivano le sue selezioni musicali, fatte di musica popolare, folk e tradizione partenopea.

Il nostro amico Salvatore approdò alla radio forte di un importante bagaglio di esperienze personali che di fatto ne ha determinato la sua personalità. A cominciare dalle vicende della seconda guerra mondiale, con la missione in Africa, che gli ha permesso di girare per diversi paesi del continente a stretto contatto con le truppe alleate, che gli permisero di ampliare le proprie conoscenze, compresa quella della lingua inglese, di trattare con altre culture e di appropriarsi di modi di fare e di pensare che all’epoca erano molto distanti dal ristretto mondo della provincia italiana.  Salvatore, un po’ attore lo è sempre stato: nelle pause tra una missione e l’altra non disdegnava di organizzare piccoli spettacoli teatrali per i colleghi soldati.

Inoltre, grazie alla sua professione di ferroviere ha avuto modo di avere un contatto diretto e costante con la variegata umanità che popolava i treni e le stazioni dell’epoca.

Da pensionato, nel 1976, decise di aprire un nuovo capitolo della propria vita, con l’esperienza radiofonica.  Nel corso degli anni la sua popolarità crebbe in maniera esponenziale, tale che il suo nomignolo di “Nonnino” era identificato con tutta la radio. Basti pensare che le ore di programmazione occupate dal nostro amico Salvatore erano le più richieste dagli inserzionisti pubblicitari! Nell’ottobre del 2006 ho avuto una lunga e piacevole conversazione con quella che era e sarà una vera istituzione per la memoria della radiofonia ortese.

D. Ricordi e sensazioni di quegli anni?

R. Le prime esperienze radiofoniche non potevano che avere qualcosa di inaspettato e di magico. Avevo da poco lasciato il lavoro e grazie alla radio ho proseguito il contatto col pubblico, che per me è sempre qualcosa di speciale.

D. Alcuni aneddoti particolari?

R. A dire il vero ogni giorno era un aneddoto, tanti quante erano le telefonate e le richieste che giungevano in radio. Ricordo con divertimento e nostalgia i contrasti con i colleghi speaker più giovani, che contestavano il mio modo di fare radio, oltre alla musica che mi piaceva programmare. Ma erano gli anni ’70….!

D. Ora ascolti la radio?

R. Spesso. E’ il mio modo per tenere allacciati i rapporti con quel mondo che mi ha dato tanto. A volte mi capita di telefonare e conversare con i giovani speaker di Radionova.

D. Cosa ne pensi della Radio oggi? E quella di domani?

R. E’ un mondo che continua a piacermi, così come sono fiducioso della Radio di domani. La Radio rimane e rimarrà una istituzione solida, perché i radio ascoltatori, anche se sono diminuiti rispetto al passato, rimangono fedeli ognuno alla propria radio preferita. Ritengo che le radio locali siano molto importanti e decisive per il territorio di appartenenza, in quanto costituiscono patrimonio e identità locali.

La parentesi radiofonica di Salvatore Lopopolo è stata entusiasmante, positiva e insolita per un mondo, come quello delle radio libere, fatto di musica “alla moda” e di voci giovani. La presenza di uno speaker un pò avanti negli anni era inusuale per gli standard della comunicazione e questo non ha fatto altro che accrescere il fascino e l’appeal di un personaggio che quotidianamente entrava con discrezione, gentilezza e disponibilità nelle case dei radioascoltatori, portando sempre con sè una dose di ottimismo e di allegria.