mercoledì 18 settembre 2019

VISIONI D'ARTE


Nell’ambito della dodicesima edizione della Settimana della Cultura si è tenuta la mostra collettiva Visioni d’Arte, allestita nel Palazzo ex Gesuitico di Orta Nova, dal 2 all’8 settembre scorsi. La direttrice artistica, professoressa Tommasa Scommegna, per l’ occasione ha voluto dare una impronta ben specifica all’esposizione, con un taglio più contemporaneo e meno “tradizionalista”, coinvolgendo ventidue artisti di varia estrazione e provenienza. Gli espositori, gran parte dei quali con una formazione accademica alle spalle, e altri con eterogenee e interessanti esperienze artistiche, provengono da svariati centri della provincia di Foggia, da Cerignola a San Severo, da Orta Nova a Mattinata, da Foggia a Carapelle, con un curricolo formativo presso eccellenti istituti, primo fra i quali il Liceo Artistico di Cerignola, ma anche l’Accademia di Urbino e quella di Foggia. Le tematiche delle opere vertevano soprattutto su argomentazioni e problematiche della società moderna e tecnologica, con svariate chiavi di lettura che, evitando di limitarsi all’aspetto prettamente figurativo, spingevano più verso un processo di concettualizzazione e di arbitraria lettura che ogni attento osservatore ha potuto attribuire a ciascun dipinto. Non la solita mostra facile e “piaciona”, ricca di orpelli decorativi e di inutili barocchismi, fatta di eccessivi estetismi provinciali, col solo intento di attirare il consenso, ma un invito al pensiero, all’elaborazione del “messaggio” che la tela poteva stimolare. In questo modo un quadro diventava dieci quadri, cento quadri, tanti quanti sono stati gli spettatori che l’hanno osservato con più attenzione. L’arte non più come processo passivo di osservazione, ma lo spettatore diventa parte attiva dell’opera, facendo proprie le istanze che la tela, i colori, la materia stavano proponendo. L’opera è il ponte che mette in comunicazione l’autore con chi la osserva, la scruta, la contempla, entra tra i segni, la tecnica, i colori!



Inoltre, in questa trascorsa edizione della mostra, si è voluto sperimentare la novità di un percorso multisensoriale, che ha visto coinvolti, oltre alla vista, l’olfatto e l’udito: lo spazio espositivo è stato corredato di diffusori di profumi mediterranei e dal suono di musica ambient, da me curati personalmente, con le soffuse note, tra gli altri, di Anuvida & Nick Tyndall, Patrick O’Hearn, Mandalay, Penguin Cafe Orchestra, Jansen e Barbieri, Brian Eno. Una esperienza tutta nuova, che, visto l’alto e competente numero di visitatori, credo abbia avuto un soddisfacente riscontro.



1 commento:

  1. Una mostra davvero bella. Complimenti a tutti gli artisti e soprattutto alla direttrice.

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