domenica 8 settembre 2013

Agosto eventi 2013 - parte prima -


NOTTE BIANCA: CRONACA DI UN “FLOP”
NOTTE ROSA : BUONA LA “PRIMA”
Come precedentemente anticipato, passiamo ad approfondire i motivi, le ragioni e gli ostacoli che l’organizzazione della Notte Bianca Ortese ha incontrato e che suo malgrado non è riuscita a superare. Questo spazio non vuole solo essere l’analisi di una manifestazione mal riuscita, ma l’occasione di parlare di ciò che succede nella nostra città ogniqualvolta c’è da programmare e preparare qualcosa. In questo spazio è inevitabile che la premessa sia ampiamente dedicata alla Notte Rosa, vista, almeno per quest’anno, a torto o a ragione, come il “salvagente” dell’agosto ortese e “tampone” della mancata Notte Bianca. In questo ci vedo tutta l’abilità imprenditoriale di Ciro Dalla Zeta, noto pubblicitario di Orta Nova, ideatore di questo evento, che ha saputo “infilarsi” nello spazio vuoto lasciato da altri maldestri organizzatori. La sua creatura è stata una sorpresa positiva, di certo non ancora pienamente matura, anche per i tempi e il budget veramente limitati, ma l’idea messa in campo da Ciro è vincente e con un potenziale enorme da sfruttare. La sua Notte Rosa è venuta a creare un precedente, con diverse  novità che ha apportato, prima fra tutte la mancanza di decine di ambulanti che soffocavano l’evento, col rischio di assimilare la serata a un comune mercato settimanale, la mancanza di “arrostitori” di salsicce e diavolerie varie,  e di conseguenza concentrando l’attenzione esclusivamente sugli artisti partecipanti e non al solo e unico pensiero di bere e mangiare ! Ma questa manifestazione senz’altro può essere arricchita da altre mille proposte, visto la sua natura e il taglio che le è stato dato, quindi senza dubbio in futuro potrà crescere enormemente.  Anche l’ospite è una riprova del tentativo di innovare l’ambiente e la proposta culturale: la vocalist Scheol Dilu Miller, accompagnata dall’ortese Harlem Blues Band,  prestigiosa artista della nuova frontiera di contaminazione rhythm & blues, funky, acid jazz, è stata una scelta ardita e coraggiosa, ma una scommessa senz’altro vinta da chi ha ideato la Notte Rosa.
   Prima di entrare nello specifico della Notte Bianca, ci sono alcune osservazioni da fare, senza però banalmente cadere nei soliti luoghi comuni. La realtà ci dice che comunque ad Orta Nova, durante i mesi estivi, sono stati organizzati egregiamente degli eventi importanti, di matrice religiosa e non, ma pur sempre impegnativi ed onerosi. Mi riferisco in primis alla Festa Patronale, in onore di Sant’Antonio da Padova, poi alle riuscitissime feste della Madonna dell’Altomare e di San Rocco, così come al tradizionale raduno del Rock Festival e alla prima edizione della sorprendente e già citata Notte Rosa.  Quindi, in questi casi la macchina organizzativa ha funzionato e i risultati sono stati sotto gli occhi di tutta la cittadinanza. Evidentemente in occasione della Notte Bianca, sono emerse vecchie ruggini e impedimenti  tra tutti quegli “attori” che avrebbero dovuto fare la loro parte, invece è stata l’occasione in cui sono stati evidenziati i limiti della cattiva gestione dell’organizzazione, della scarsa collaborazione, che è un neo “storico” di Orta Nova e della tendenza alla disgregazione civile e culturale, che sembra sia epidemica nel caso della nostra città !  Nello specifico, le ragioni vere non sono del tutto chiare, e come al solito  esistono diverse versioni, a seconda di quale parte in campo le avanza, ma la cosa certa è che l’evento è saltato a meno di un mese dalla sua realizzazione. Tutti coloro che sono stati, direttamente o indirettamente, coinvolti escono sconfitti da questa vicenda, senza attenuanti e senza lo scaricabarile di responsabilità ! Inoltre la loro posizione è tanto più aggravata e compromessa, alla luce dei numerosi eventi similari, avvenuti nei centri limitrofi dei 5 Reali Siti, con esiti molto positivi ! Ma il buon senso ci suggerisce di pensare positivamente al futuro: proprio dalle ceneri di questo fallimento possono prendere vita  nuove idee per eventi davvero speciali, originali e ben studiati. A tal proposito c’è da sottolineare come già da qualche anno esiste un esagerato proliferare di notti bianche, a volte improbabili, grossolane, sovrastimate,  magari concepite esclusivamente ad uso e consumo dei tanti  gestori di bar, localini, ambulanti, comitati e simili e questo a lungo andare finirà col logorare il gusto e la volontà di chi partecipa ai suddetti eventi! Questa inflazione sta praticamente sottraendo quello che è lo spirito originario della Notte Bianca, rendendole quasi del tutto simili tra loro, e che spesso si riducono a un panino con salsiccia e una bottiglia di birra, oppure al consumo eccessivo di superalcolici e miscugli vari, a lunghe ed estenuanti passeggiate, schivando le bancarelle da mercato rionale e le centinaia di persone, spesso disinteressate di quello che viene proposto, che respirano a pieni polmoni i fumi invadenti e oleosi delle braci!  Però c’è da aggiungere che, se si pretende di dare un taglio “alternativo”, più culturale e più super partes  a questi eventi, si deve necessariamente coinvolgere l’amministrazione comunale, perché la Notte Bianca ( o Rosa che sia) diventi rassegna rappresentativa della città, lo specchio sociale, culturale e di maturità della comunità ortese, così come si potrebbero coinvolgere le parrocchie e tutte le associazioni cittadine, non necessariamente con un apporto economico, ma con idee innovative e azioni fattive, perché è bene che sia chiaro che… una buona idea vale più di tanto denaro, anzi spesso permette di risparmiarne tanto !

 

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