Tra i tanti fenomeni che hanno caratterizzato gli anni
ottanta, uno tra i più singolari è stato quello della enorme diffusione di formazioni
musicali formate da due elementi. Sarà stata una questione di flessibilità, o
semplice coincidenza, ma nel decennio era frequente imbattersi in questa
tipologia di band, che in alcuni casi hanno raggiunto una ragguardevole popolarità.
Come è stato tipico degli ottanta, con un forte spirito di rinascita, di eccessivo entusiasmo e di
creatività, lo stile musicale delle formazioni era eterogeneo e ognuna di
essa ha vantato dei decisi tratti di originalità. E come succede regolarmente
nelle formazioni a due elementi, per una curiosa legge non scritta, è sempre
uno dei due componenti a prevalere sull’altro, cosa che il più delle volte ne
determina lo scioglimento. Andiamo ad analizzarne qualcuna, iniziando la
rassegna con le tre formazioni che più di altre si sono ritagliate uno spazio
più ampio, di mercato e di celebrità, senza disdegnare altri duo, di
provenienza quasi sempre britannica, che invece hanno goduto di consensi più limitati, ma il cui prodotto artistico non è stato da meno dei loro colleghi più famosi.
Nel 1981, due compagni di scuola di Londra decidono di
iniziare un comune percorso artistico, essendo appassionati entrambi di soul
music e dance. Andrew Ridgeley e Georgios Kyriacos Panayiotou, in arte George
Michael, di famiglia greco-cipriota, intraprendono la loro avventura musicale,
ignari che nel giro di un paio di anni conquisteranno una notorietà planetaria.
Già dal loro primo album, Fantastic, gli
Wham! si impongono con autorevolezza
sul mercato e brani come Club Tropicana
e Bad Boys li trasformano
immediatamente in idoli. Nel 1984 producono il secondo album, Make it Big, che per la cronaca contiene
almeno quattro hits da alta classifica, tra le quali Careless Whispers e Wake me
up Before you go-go e gli Stati
Uniti e l’Inghilterra salutano il duo in testa alle hit parade! A dicembre
dello stesso anno esce il 45 giri Last
Christmas e contemporaneamente George Michael partecipa al progetto Band
Aid, che culminerà nel luglio del 1985 con la sua strepitosa partecipazione al
Live Aid, allo stadio Wembley di Londra. Nel 1986 il duo si scioglie e George
Michael intraprende la sua carriera da solista, che nel giro di pochi anni lo
ricondurrà ai vertici della musica mondiale, con un suo specifico sound, fatto
di accattivanti ballate e di ritmi che strizzano l’occhio a un tipo di soul e
di dance raffinate e di grande presa.
In quegli stessi anni, nella città di Bath, il
chitarrista Roland Orzabal e il bassista Curt Smith danno il via al progetto Tears for Fears, un duo di ottimi
polistrumentisti, che nel giro di due anni, con due album da antologia, si
impongono nelle classifiche di mezzo mondo. Brani come Shout, Everybody Wants to Rule the World, Change e Mad World fanno parte oramai della
storia del pop mondiale. Il duo è ancora attivo e a fasi alterne pubblica nuovi
lavori, sempre con la stessa ricercatezza, anche se non godono più della visibilità
mediatica a loro riservata quarant’anni fa.
Nel 1980 la scozzese Annie Lennox e l’inglese Dave
Stewart, entrambi provenienti dalla band dei Tourist e all’epoca legati
sentimentalmente, al fine di sperimentare le nuove frontiere delle sonorità
elettroniche e per liberarsi da qualsiasi vincolo creativo, decisero di fondare gli Eurythmics, provvedendo sia alla
scrittura che all’arrangiamento dei brani. Inoltre il duo, non disponendo di
sufficienti finanze, riuscì ad autogestirsi una propria sala di registrazione
per poter pubblicare i propri lavori. Il grande successo arrivò nel fatidico
1983, vera età dell’oro per molti artisti, quando uscì il loro album Sweet Dream (Are made of This), e fu
l’apoteosi. Nel giro di pochi mesi il duo occupò la vetta delle classifiche
americane ed europee, mentre nello stesso anno usciva l’album successivo, Touch, che consacrò definitivamente la
band ai massimi livelli mondiali. Il grande successo proseguì per tutti gli
anni ottanta, alla fine dei quali il duo si prese una pausa di riflessione a causa di divergenze
varie, per poi riunirsi verso il 1999. Poco dopo fu comunicato lo scioglimento
definitivo. La successiva carriera solista della talentuosa Annie Lennox ha
conosciuto momenti molti produttivi e felici, con lavori davvero notevoli,
specie durante gli anni novanta.
In sintesi, questi appena citati sono i tre duetti che
negli anni ottanta hanno avuto un profilo commerciale e di popolarità davvero
alto, tanto è vero che la loro musica viene annoverata tra i grandi classici
della storia del pop di quegli anni. Ma di fianco a questi, ma con un riscontro
di popolarità decisamente inferiore, ma non meno interessanti, esistono altre
formazioni di due elementi che si sono distinte per qualità e ricercatezza (anche
se in diversi casi hanno costituito degli “one hit wonder”), e, per
chi si imbatte nella loro conoscenza, possono riservare dei sorprendenti risvolti. Ecco qui in rassegna alcuni di essi.
Metro
E’ doveroso iniziare questa breve rassegna ricordando
il duo inglese che, a detta di molti, è stato fondamentale sulla formazione di
molte band new wave e new romantic degli anni ottanta, che stavano di lì per
iniziare. Formato da Duncan Browne, abile polistrumentista ed autentico dandy
del mondo sotterraneo britannico, e dal tastierista Peter Godwin, il duo
propose un genere che univa un progressive romantico con delle sfumature folk,
il tutto condito da arrangiamenti sofisticati e da un gusto e una eleganza
compositiva fuori dal comune. L’influenza che ebbe su gruppi come i Japan, i
Roxy Music e sul movimento new romantic inglese fu notevole e lo stesso David
Bowie, nel 1983, nel suo album Let’s Dance propose una cover del loro brano più
conosciuto, Criminal World.
L’ex componente dei Depeche Mode, Vince Clarke,
tramite un annuncio su una rivista specializzata, conobbe e scoprì la cantante
Alison Moyet, dalle straordinarie qualità vocali. Nel 1982 uscì la loro hit Don’t Go, che li fece conoscere in tutto
il mondo.
Erasure
A quanto pare l’instancabile Vince Clarke non voleva
demordere, e in coppia con il vocalist Andy Bell formò questo duo di musica
synth pop e new wave. Dopo la pubblicazione di ben tre album, il duo si avviò
verso un inesorabile tramonto.
Communards
L’ex cantante dei Bronski Beat, Jim Somerville, nel
1985 diede vita a questo interessante sodalizio, in collaborazione con Richard
Coles, abile polistrumentista, di formazione classica, ma capace di adattarsi
alle sonorità elettro pop in voga negli anni ottanta. You are my world fu una hit davvero sorprendente, che proiettò il
duo in testa alle classifiche di mezza Europa. I Communards si distinsero
soprattutto per aver realizzato delle magnifiche cover di brani di disco music
americana.
Soft Cell
Formatesi a Leeds nel 1979, il duo, composto da Marc
Almond, poliedrico, carismatico e geniale artista, e da David Ball, si è
distinto per un synth pop post punk di forte impatto, come anche decisamente
“forti” erano i loro testi, che trattavano di eccessi e trasgressioni. Vicini alle problematiche della comunità LGBT, il
loro successo più clamoroso rimane Tainted
Love, best seller negli Stati Uniti e in altri 17 paesi, mentre il loro
primo album, Non Stop Erotic Cabaret
è considerato uno tra i lavori più influenti della musica di tutti gli anni
ottanta e oltre.
Style
Council
Duo inglese, fondato a Woking nel 1983, da Paul Weller, voce e chitarra, e da Mike Talbot, piano e tastiere. Il loro genere musicale è stato alquanto insolito per l’epoca, visto che hanno proposto uno stile di pop raffinato, dalle venature jazz e soul, fino a sfociare in un funky morbido e ricercato. Il loro album di maggior successo è stato senza dubbio Cafè Bleu, del 1984, col quale hanno scalato le classifiche inglesi ed europee.
Everything
But the Girl
La curiosa denominazione di questo duo inglese nasce
dallo slogan pubblicitario di un negozio di arredamenti della loro città, Hull,
in Inghilterra, che prometteva di fornire tutto per la camera da letto, tutto
eccetto la ragazza, everything but the girl appunto!!
Formato dalla cantante e bassista Tracey Thorn e dal
produttore e chitarrista Ben Watt, al pari dei loro colleghi Style Council (coi
quali hanno avuto una collaborazione nella realizzazione dell' album Cafè Bleu), la formazione ha
proposto una sorta di cool jazz pop davvero interessante, dalle sonorità discrete e intimiste, che in alcuni episodi strizzavano l'occhio ai ritmi sudamericani. Il loro album più
importante rimane Eden, del 1984.
Double
Interessante duo svizzero, formato da Felix Haug e
Kurt Maloo. Il loro unico successo è
stato senza dubbio The Captain of Her
Heart, trasmesso dalle radio di mezzo mondo, brano col quale vantano una partecipazione come super ospiti al
Festival di Sanremo del 1986.
Laid
Back
Formazione danese, attiva dal 1979, ma giunta al
successo negli anni ottanta. Formata da John Guldberg e Tim Stahl, è uno di
quei casi in cui il loro brano più celebre è più conosciuto del gruppo che lo ha
eseguito. Sunshine Reggae ha
conquistato una fama universale, pur essendo uno dei pochissimi successi del
duo.
Modern Talking
Anche la Germania negli anni ottanta ha dato il suo
contributo alla diffusione di musica dance di largo consumo. Il duo, formato da
Dieter Bohlen e da Thomas Anders, ha prodotto delle hit che non potevano mancare
nelle serate danzanti del decennio, e successi come You’re My Heath You’re My Soul, Cheri, Cheri Lady sono entrati di
diritto nell’archivio dei ricordi di chi quegli anni li ha vissuti e li ha ballati.
Pet
Shop Boys
Formazione synth pop inglese, costituita da Neil
Tennant, cantante, chitarrista e tastierista e da Chris Lowe, tastierista.
Creatori di una dance pop dalle venature techno molto originale, il duo detiene il
record di vendita di dischi, sia in Europa che in Nord America. Una delle loro
hits più famose rimane West End Girls,
grazie alla quale hanno ricevuto numerosissimi riconoscimenti. Una curiosità:
nel 1986 pubblicano il brano Paninaro,
dedicato alla tendenza dei giovani milanesi di quegli anni. L’idea nacque durante
il tour di presentazione di un loro lavoro, quando il duo fece tappa a Milano.
Il video del brano rappresenta una fedele testimonianza e un reale spaccato della
Milano degli anni ottanta.
Dali’s
Car
Un discorso a parte merita questo straordinario duo,
che, pur non avendo ottenuto un riscontro commerciale immediato, cosa che nel
giro di pochi mesi ne determinò lo scioglimento, è riuscito a realizzare un
album di qualità notevole, tanto osannato dalla critica musicale, quanto
snobbato dal mercato. Formato da Peter Murphy, cantante dei Bauhaus e da Mick
Karn, talentuoso bassista dei Japan, il genere da loro proposto fu un gothic rock
post punk ermetico e sofisticato, di difficile lettura e per palati fini. L’album The Waking Hour uscì nel 1984 e alcuni
brani contenuti in esso furono ripubblicati nel 2010, poco prima della
prematura scomparsa di Karn.
A differenza della Gran Bretagna, in Italia il fenomeno dei duo è stato meno diffuso e
influente. Negli anni ottanta si distinsero in particolare due formazioni: i
Krisma e i Righeira.
I primi sono stati un duo di formazione decisamente techno punk, formati dai coniugi Cristina Moser e Maurizio Arcieri e sono entrati
nelle classifiche con brani come Many
Kisses e Cathode Mama, opere che hanno
vantato per la loro realizzazione importanti collaborazioni internazionali.
Il duo dei Righeira invece ha avuto un successo commerciale e una fama straordinari. A metà degli anni ottanta i torinesi Stefano Righi e
Stefano Rota, in arte Johnson e Michael Righeira, hanno lanciato delle hits
ballabili che dire celebri è dire poco: Vamos
alla Playa, No Tengo Dinero, L’estate sta
Finendo e con la hit Innamoratissimo
parteciparono al Festival di Sanremo del 1986.
per chi volesse approfondire l'argomento "fenomeni musicali anni '80", digitare sul link:
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