domenica 17 settembre 2017

SANDINISTA !

Sandinista! venne pubblicato il 12 dicembre del 1980, e pur essendo gli echi del punk oramai remoti,  il disco, nel coraggio e nell’atipicità del lavoro, esalta comunque la forza, lo spirito e la creatività dei Clash, band rock inglese, tra i maggiori fautori del punk, genere in cui, insieme ai Sex Pistols, ha giocato un ruolo fondamentale. Per questa ragione, all’uscita di questo triplo LP, molti seguaci della band non riuscirono a mascherare il proprio disappunto, pur essendo consapevoli che il punk stava lentamente esaurendo la propria spinta rivoluzionaria. Tuttavia, come si scoprirà successivamente, l’onda lunga di questo "dissacrante" ed anomalo genere musicale, era destinata ad investire in pieno le più importanti produzioni rock e new wave degli anni ’80, che stavano di li per cominciare.  


Sandinista !  è una gigantesca opera epocale, partorita da un gruppo di oramai reduci del punk, il disco più coraggioso e complesso della loro carriera, un'enorme brulicare di idee, spunti creativi, invenzioni. Appare evidente che i quattro musicisti inglesi, il progetto dovevano averlo già da tempo nello loro teste, una bozza disordinata e confusa, quella stessa “confusione” che troveremo all’interno del triplo album, un colorato ed eccellente miscuglio di sperimentazioni, provocazioni, generi musicali, composizioni, genialmente assemblate da  Joe Strummer, Mick Jones, Paul Simonon e Topper Headon.  È da sottolineare come i Clash, nella loro apparente trasandatezza, possedevano invece una discreta tecnica strumentale, fattore che li contraddistinse dalla maggior parte dei gruppi punk di fine ’70. In effetti, uno degli elementi fondanti e di “rottura” della filosofia punk risiedeva nel concetto che tutti potessero suonare uno strumento, al di la delle conoscenze tecniche e musicali, basta che si aveva qualcosa da dire!
Il titolo dell’ album prende spunto dall'organizzazione dei guerriglieri rivoluzionari del Nicaragua, i sandinisti appunto, che l'anno precedente avevano destituito il presidente in carica,  molto “amico” degli americani della CIA, Anastasio Somoza Debayle. Successivamente i Clash dichiararono che l'ispirazione per il titolo venne loro data in seguito all’assurdo provvedimento di censura, attuato dall'allora premier, Margaret Thatcher, di proibire in patria addirittura l'uso della parola “sandinista" ritenuta troppo sovversiva!!!
Dare una connotazione stilistica e di genere a questo album è impresa ardua, in quanto i trentasei brani contenuti in esso spaziano tra vari generi musicali, a volte molto diversi tra loro: funk-rock, reggae, dub, shuffle, ballate malinconiche, soul, jazz, musica caraibica, rock n’roll e, come se non bastasse, questi generi, in alcuni brani, si contaminano a vicenda!


Probabilmente, a ben pensare, una cifra stilistica esiste, ed è quella dei temi trattati nei testi, tipici dello stile Clash, ovvero la politica, la denuncia, le questioni sociali, la situazione nelle diverse zone “calde” del globo (parliamo del 1980 e giù di li!). Gli argomenti  sono così tanti che offrono a Strummer & C. l'occasione per srotolarci sotto gli occhi un'infinità di problematiche personali e sociali, consacrandone lo status di band impegnata per eccellenza del post-punk.
Si passa infatti dal sistema della società inglese, giudicato eccessivamente gerarchico ed "ottocentesco", su cui Jones spara sempre con un certo compiacimento, alla guerra in Vietnam; dalla guerriglia sandinista alle barricate londinesi di fine anni '70; dalle discriminazioni razziali del Sudafrica, fino alla guerra fredda; da ogni forma di integralismo religioso, fautore di conflittuali e pericolose contrapposizioni, all’imperialismo sovietico in Asia, e quello statunitense in Sudamerica, a sostegno delle numerose e feroci dittature. Il potere politico è l’obiettivo privilegiato contro cui i quattro musicisti inglesi si scagliano, il potere che con le sue innumerevoli zone d’ombra e con la gestione egoistica ed interessata,  provoca emarginazione e diseguaglianze. Per concludere con il packaging del disco, con una foto in bianco e nero che campeggia in copertina, che ritrae i quattro componenti la band ritratti nei bassifondi londinesi, immagine a cui i Clash hanno voluto dare una parvenza emaciata,” vissuta”, grafica ripresa anche all’interno, con fogli fintamente invecchiati, sui quali sono abbozzati in maniera casuale e scarabocchiata, sia i testi in lingua madre, che annotazioni e fumetti.