venerdì 24 febbraio 2023

OTTANTA IN DUO

 

Tra i tanti fenomeni che hanno caratterizzato gli anni ottanta, uno tra i più singolari è stato quello della enorme diffusione di formazioni musicali formate da due elementi. Sarà stata una questione di flessibilità, o semplice coincidenza, ma nel decennio era frequente imbattersi in questa tipologia di band, che in alcuni casi hanno raggiunto una ragguardevole popolarità. Come è stato tipico degli ottanta, con un forte spirito di rinascita, di eccessivo entusiasmo e di creatività, lo stile musicale delle formazioni era eterogeneo e ognuna di essa ha vantato dei decisi tratti di originalità. E come succede regolarmente nelle formazioni a due elementi, per una curiosa legge non scritta, è sempre uno dei due componenti a prevalere sull’altro, cosa che il più delle volte ne determina lo scioglimento. Andiamo ad analizzarne qualcuna, iniziando la rassegna con le tre formazioni che più di altre si sono ritagliate uno spazio più ampio, di mercato e di celebrità, senza disdegnare altri duo, di provenienza quasi sempre britannica, che invece hanno goduto di consensi più limitati, ma il cui prodotto artistico non è stato da meno dei loro colleghi più famosi.

Nel 1981, due compagni di scuola di Londra decidono di iniziare un comune percorso artistico, essendo appassionati entrambi di soul music e dance. Andrew Ridgeley e Georgios Kyriacos Panayiotou, in arte George Michael, di famiglia greco-cipriota, intraprendono la loro avventura musicale, ignari che nel giro di un paio di anni conquisteranno una notorietà planetaria. Già dal loro primo album, Fantastic, gli Wham! si impongono con autorevolezza sul mercato e brani come Club Tropicana e Bad Boys li trasformano immediatamente in idoli. Nel 1984 producono il secondo album, Make it Big, che per la cronaca contiene almeno quattro hits da alta classifica, tra le quali Careless Whispers e Wake me up Before you go-go e gli Stati Uniti e l’Inghilterra salutano il duo in testa alle hit parade! A dicembre dello stesso anno esce il 45 giri Last Christmas e contemporaneamente George Michael partecipa al progetto Band Aid, che culminerà nel luglio del 1985 con la sua strepitosa partecipazione al Live Aid, allo stadio Wembley di Londra. Nel 1986 il duo si scioglie e George Michael intraprende la sua carriera da solista, che nel giro di pochi anni lo ricondurrà ai vertici della musica mondiale, con un suo specifico sound, fatto di accattivanti ballate e di ritmi che strizzano l’occhio a un tipo di soul e di dance raffinate e di grande presa.

In quegli stessi anni, nella città di Bath, il chitarrista Roland Orzabal e il bassista Curt Smith danno il via al progetto Tears for Fears, un duo di ottimi polistrumentisti, che nel giro di due anni, con due album da antologia, si impongono nelle classifiche di mezzo mondo. Brani come Shout, Everybody Wants to Rule the World, Change e Mad World fanno parte oramai della storia del pop mondiale. Il duo è ancora attivo e a fasi alterne pubblica nuovi lavori, sempre con la stessa ricercatezza, anche se non godono più della visibilità mediatica a loro riservata quarant’anni fa.




Nel 1980 la scozzese Annie Lennox e l’inglese Dave Stewart, entrambi provenienti dalla band dei Tourist e all’epoca legati sentimentalmente, al fine di sperimentare le nuove frontiere delle sonorità elettroniche e per liberarsi da qualsiasi vincolo creativo, decisero di fondare gli Eurythmics, provvedendo sia alla scrittura che all’arrangiamento dei brani. Inoltre il duo, non disponendo di sufficienti finanze, riuscì ad autogestirsi una propria sala di registrazione per poter pubblicare i propri lavori. Il grande successo arrivò nel fatidico 1983, vera età dell’oro per molti artisti, quando uscì il loro album Sweet Dream (Are made of This), e fu l’apoteosi. Nel giro di pochi mesi il duo occupò la vetta delle classifiche americane ed europee, mentre nello stesso anno usciva l’album successivo, Touch, che consacrò definitivamente la band ai massimi livelli mondiali. Il grande successo proseguì per tutti gli anni ottanta, alla fine dei quali il duo si prese una pausa di riflessione a causa di divergenze varie, per poi riunirsi verso il 1999. Poco dopo fu comunicato lo scioglimento definitivo. La successiva carriera solista della talentuosa Annie Lennox ha conosciuto momenti molti produttivi e felici, con lavori davvero notevoli, specie durante gli anni novanta.


In sintesi, questi appena citati sono i tre duetti che negli anni ottanta hanno avuto un profilo commerciale e di popolarità davvero alto, tanto è vero che la loro musica viene annoverata tra i grandi classici della storia del pop di quegli anni. Ma di fianco a questi, ma con un riscontro di popolarità decisamente inferiore, ma non meno interessanti, esistono altre formazioni di due elementi che si sono distinte per qualità e ricercatezza (anche se in diversi casi hanno costituito degli “one hit wonder”), e, per chi si imbatte nella loro conoscenza, possono riservare dei sorprendenti risvolti. Ecco qui in rassegna alcuni di essi.

Metro

E’ doveroso iniziare questa breve rassegna ricordando il duo inglese che, a detta di molti, è stato fondamentale sulla formazione di molte band new wave e new romantic degli anni ottanta, che stavano di lì per iniziare. Formato da Duncan Browne, abile polistrumentista ed autentico dandy del mondo sotterraneo britannico, e dal tastierista Peter Godwin, il duo propose un genere che univa un progressive romantico con delle sfumature folk, il tutto condito da arrangiamenti sofisticati e da un gusto e una eleganza compositiva fuori dal comune. L’influenza che ebbe su gruppi come i Japan, i Roxy Music e sul movimento new romantic inglese fu notevole e lo stesso David Bowie, nel 1983, nel suo album Let’s Dance propose una cover del loro brano più conosciuto, Criminal World.



Yazoo

L’ex componente dei Depeche Mode, Vince Clarke, tramite un annuncio su una rivista specializzata, conobbe e scoprì la cantante Alison Moyet, dalle straordinarie qualità vocali. Nel 1982 uscì la loro hit Don’t Go, che li fece conoscere in tutto il mondo.

Erasure

A quanto pare l’instancabile Vince Clarke non voleva demordere, e in coppia con il vocalist Andy Bell formò questo duo di musica synth pop e new wave. Dopo la pubblicazione di ben tre album, il duo si avviò verso un inesorabile tramonto.

Communards

L’ex cantante dei Bronski Beat, Jim Somerville, nel 1985 diede vita a questo interessante sodalizio, in collaborazione con Richard Coles, abile polistrumentista, di formazione classica, ma capace di adattarsi alle sonorità elettro pop in voga negli anni ottanta. You are my world fu una hit davvero sorprendente, che proiettò il duo in testa alle classifiche di mezza Europa. I Communards si distinsero soprattutto per aver realizzato delle magnifiche cover di brani di disco music americana.

Soft Cell

Formatesi a Leeds nel 1979, il duo, composto da Marc Almond, poliedrico, carismatico e geniale artista, e da David Ball, si è distinto per un synth pop post punk di forte impatto, come anche decisamente “forti” erano i loro testi, che trattavano di eccessi e trasgressioni. Vicini alle problematiche della comunità LGBT, il loro successo più clamoroso rimane Tainted Love, best seller negli Stati Uniti e in altri 17 paesi, mentre il loro primo album, Non Stop Erotic Cabaret è considerato uno tra i lavori più influenti della musica di tutti gli anni ottanta e oltre.

Style Council

Duo inglese, fondato a Woking nel 1983, da Paul Weller, voce e chitarra, e da Mike Talbot, piano e tastiere. Il loro genere musicale è stato alquanto insolito per l’epoca, visto che hanno proposto uno stile di pop raffinato, dalle venature jazz e soul, fino a sfociare in un funky morbido e ricercato. Il loro album di maggior successo è stato senza dubbio Cafè Bleu, del 1984, col quale hanno scalato le classifiche inglesi ed europee.



Everything But the Girl

La curiosa denominazione di questo duo inglese nasce dallo slogan pubblicitario di un negozio di arredamenti della loro città, Hull, in Inghilterra, che prometteva di fornire tutto per la camera da letto, tutto eccetto la ragazza, everything but the girl appunto!!

Formato dalla cantante e bassista Tracey Thorn e dal produttore e chitarrista Ben Watt, al pari dei loro colleghi Style Council (coi quali hanno avuto una collaborazione nella realizzazione dell' album Cafè Bleu), la formazione ha proposto una sorta di cool jazz pop davvero interessante, dalle sonorità discrete e intimiste, che in alcuni episodi strizzavano l'occhio ai ritmi sudamericani. Il loro album più importante rimane Eden, del 1984.

 Double

Interessante duo svizzero, formato da Felix Haug e Kurt Maloo.  Il loro unico successo è stato senza dubbio The Captain of Her Heart, trasmesso dalle radio di mezzo mondo, brano col quale vantano una partecipazione come super ospiti al Festival di Sanremo del 1986.



Laid Back

Formazione danese, attiva dal 1979, ma giunta al successo negli anni ottanta. Formata da John Guldberg e Tim Stahl, è uno di quei casi in cui il loro brano più celebre è più conosciuto del gruppo che lo ha eseguito. Sunshine Reggae ha conquistato una fama universale, pur essendo uno dei pochissimi successi del duo.

 Modern Talking

Anche la Germania negli anni ottanta ha dato il suo contributo alla diffusione di musica dance di largo consumo. Il duo, formato da Dieter Bohlen e da Thomas Anders, ha prodotto delle hit che non potevano mancare nelle serate danzanti del decennio, e successi come You’re My Heath You’re My Soul, Cheri, Cheri Lady sono entrati di diritto nell’archivio dei ricordi di chi quegli anni li ha vissuti e li ha ballati.

Pet Shop Boys

Formazione synth pop inglese, costituita da Neil Tennant, cantante, chitarrista e tastierista e da Chris Lowe, tastierista. Creatori di una dance pop dalle venature techno molto originale, il duo detiene il record di vendita di dischi, sia in Europa che in Nord America. Una delle loro hits più famose rimane West End Girls, grazie alla quale hanno ricevuto numerosissimi riconoscimenti. Una curiosità: nel 1986 pubblicano il brano Paninaro, dedicato alla tendenza dei giovani milanesi di quegli anni. L’idea nacque durante il tour di presentazione di un loro lavoro, quando il duo fece tappa a Milano. Il video del brano rappresenta una fedele testimonianza e un reale spaccato della Milano degli anni ottanta.



Dali’s Car

Un discorso a parte merita questo straordinario duo, che, pur non avendo ottenuto un riscontro commerciale immediato, cosa che nel giro di pochi mesi ne determinò lo scioglimento, è riuscito a realizzare un album di qualità notevole, tanto osannato dalla critica musicale, quanto snobbato dal mercato. Formato da Peter Murphy, cantante dei Bauhaus e da Mick Karn, talentuoso bassista dei Japan, il genere da loro proposto fu un gothic rock post punk ermetico e sofisticato, di difficile lettura e per palati fini. L’album The Waking Hour uscì nel 1984 e alcuni brani contenuti in esso furono ripubblicati nel 2010, poco prima della prematura scomparsa di Karn.



A differenza della Gran Bretagna, in Italia il fenomeno dei duo è stato meno diffuso e influente. Negli anni ottanta si distinsero in particolare due formazioni: i Krisma e i Righeira.

I primi sono stati un duo di formazione decisamente techno punk, formati dai coniugi Cristina Moser e Maurizio Arcieri e sono entrati nelle classifiche con brani come Many Kisses e Cathode Mama, opere che hanno vantato per la loro realizzazione importanti collaborazioni internazionali.

Il duo dei Righeira invece ha avuto un successo commerciale e una fama straordinari. A metà degli anni ottanta i torinesi Stefano Righi e Stefano Rota, in arte Johnson e Michael Righeira, hanno lanciato delle hits ballabili che dire celebri è dire poco: Vamos alla Playa, No Tengo Dinero, L’estate sta Finendo e con la hit Innamoratissimo parteciparono al Festival di Sanremo del 1986.



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