mercoledì 7 giugno 2023

BUON COMPLEANNO

 Nel lontano 2006, scrivendo per L’Ortese ebbi modo di realizzare questa intervista con Mimmo Aghilar, il fondatore di Radio Orta Nova A1. Erano passati trent’anni dalla sua prima trasmissione e volevamo celebrare quell’evento con un articolo sul mensile cittadino. Ma quella fu più di una semplice intervista: l’occasione per ripercorrere e di ricordare trenta anni di storia ortese era troppo ghiotta. Una vena di nostalgia, mista a malinconia accompagnò quell’incontro, la consapevolezza di come la vita e la gioventù fossero cambiate ad Orta Nova. Prima dell’intervista vera e propria chiesi se nei tempi che stavamo vivendo ci fossero le condizioni per ripetere quella straordinaria avventura, ma la sua smorfia accompagnata dal suo silenzio erano una risposta più che esaustiva!

Certo che, in una società disgregata, qualsiasi iniziativa culturale o associativa risultano di difficile realizzazione e, pensando a quello che è stato, a quello che la nostra città, nel suo piccolo, ha prodotto nel passato, fa ancora più male. Oggi mancano tre anni al cinquantesimo compleanno di quella fondazione e questa testimonianza spero che attiri l’interesse di quelle persone che hanno voglia di conoscere e di capire un passato ricco e stimolante, nonostante la differenza di condizioni di vita e di agi rispetto ai tempi attuali. Inoltre, mi piacerebbe ricordare e dedicare questo articolo a tutti gli speakers che si sono alternati dietro la consolle di Radio Orta Nova A1.(la maggior parte dei quali amici), immaginando di ritornare, come tanti anni fa, nella sede della radio, nell’attico dell’ottavo piano del palazzo di via Matteotti, di sera molto tardi, con le luci di Orta Nova sotto di noi, nel silenzio di una sigaretta e solo con un disco che sta andando in onda e che tiene compagnia gli ascoltatori della notte.


D – COSA TI SPINSE TRENT’ANNI FA A FONDARE UNA EMITTENTE RADIOFONICA QUI AD ORTA NOVA.

R – ricordo che fu un gruppo di giovani a trascinarmi in questa avventura, in cui, oltre all’entusiasmo, occorrevano dei capitali per l’installazione. Inoltre era arrivato il momento di dare un segnale forte alla comunità ortese, ancora troppo chiusa e stagnante culturalmente.

D – LE COSE SONO ANDATE COME TU SPERAVI ?

R – in massima parte si. Ci eravamo preposti di portare il nome di Orta Nova a tutta la regione e anche oltre, visto che a un certo punto la nostra emittente si poteva ricevere anche nelle zone confinanti di Molise, Basilicata e Campania. Poi la Radio è stata per moltissimi giovani una grande famiglia, perché creava appartenenza.

D – COME E’ MUTATO IL MODO DI FARE E GESTIRE LA RADIO NEL CORSO DI TRENT’ANNI ?

R – tutto è iniziato come un gioco, una passione e un interesse comune a un gruppo di giovani. Alla metà degli anni ’70 c’erano le condizioni favorevoli perché il tutto si svolgesse in maniera lineare, libera, leggera. Col passare degli anni  sono subentrati  molti vincoli, leggi, regolamenti, obblighi, che di fatto hanno costituito un forte ostacolo. La gestione si faceva via via sempre più onerosa e le piccole emittenti come la nostra sono andate in sofferenza.

D – IL PERIODO MAGGIORMENTE POSITIVO E QUELLO NEGATIVO DI TUTTA LA GESTIONE.

R – il periodo in assoluto più bello e stimolante è stato quello successivo alla fondazione dell’emittente. Per più di dieci anni, fino a più della metà degli anni ottanta, la crescita è stata sbalorditiva: c’erano gli ascolti, le entrate pubblicitarie, l’alto gradimento. La nostra Radio organizzava molte serate, nelle sale ricevimento, in compagnia dei dj del nostro staff e organizzava anche il celeberrimo Festival della Piana, per voci nuove (antenato dei talent show attuali) in occasione della festa patronale. Il periodo negativo è iniziato alla fine degli anni ottanta, quando iniziarono a calare gli ascolti, mentre i costi di gestione si facevano sempre più proibitivi.

Un aneddoto particolare, che mi piace ricordare, è legato all’organizzazione di una mostra pittorica a cura dalla nostra redazione, mostra che fu menzionata su un settimanale di tiratura nazionale ed ebbe un servizio durante un programma della Rai !

D – PER CONCLUDERE, QUALI SONO I TUOI GUSTI MUSICALI ? COME E’ CAMBIATA LA MUSICA IN QUESTI TRENT’ANNI ?

R – i miei gusti personali restano legati a periodi che vanno dagli anni ’50 ai ’60. I miei preferiti sono Paul Anka, Neil Sedaka, Elvis Presley, Louis Armstrong, mentre tra gli italiani adoro Nico Fidenco, Gino Paoli, Mina e Gianni Morandi. La musica ha vissuto periodi molto fertili, specie nei settanta e tutti gli anni ottanta. Ultimamente ho notato una tendenza alla riscoperta di suoni del passato.



 


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