domenica 19 marzo 2023

STORIE DI CALCIO (ROMANTICO)

 

IL CAGLIARI


Quello italiano è sempre stato un campionato apparentemente monotono, dominato com’era e com’è dai soliti squadroni delle ricche città del nord, vedi Milano e Torino, con qualche piccola concessione alla capitale Roma e con altre rare eccezioni, che comunque confermano la regola. E a noi le eccezioni piacciono molto….

Per non andare troppo indietro nel tempo (o forse si), il 1970 fu la prima tra queste eccezioni:

il Cagliari di Manlio Scopigno, detto il “filosofo”, che con 42 punti, cinque in più sulle inseguitrici Juventus e Inter, portò lo Scudetto del campionato 69/70 nel più lontano avamposto della provincia del pallone. Con la sua aria da grande dissacratore, la sua passione per il whisky e il viscerale anticonformismo, Scopigno ha attraversato il calcio italiano come un visitatore alieno, combattendone con nonchalance i luoghi comuni più efferati.  Fu la vittoria non solo di una città, ma di un’intera regione, la Sardegna. Ma fu anche la vittoria di chi non ha mai vinto niente, di quelle che non ti aspetti possa vincere qualcosa, specie se vive in una terra isolata dalla quotidianità della nazione, una terra abitata da pastori, minatori, pescatori e banditi, la terra di confine che produce poco e dalla quale nulla ti aspetti. Lo scudetto è arrivato prima delle spiagge, prima dell’Aga Khan e della Costa Smeralda, prima dell’Anonima Sequestri, di Briatore e del Billionaire, prima che i milanesi la scoprissero come divertente parco giochi per l’estate! L’unico sardo non sardo ad aver gioito sicuramente sarà stato Fabrizio De Andrè, che l’ha amata e cantata, nonostante tutto, in maniera viscerale. Una terra definita Italia meridionale, anche se la storia non dice proprio così. Probabilmente perché al “vero” Sud la accomunava la bellezza della natura, una lingua incomprensibile in alta Italia, la miseria, la disperazione e l’enorme contributo di manodopera per le fabbriche e fabbrichette della padania!


MANLIO SCOPIGNO


Se si considera che la serie A era a 16 squadre e la vittoria valeva due punti e il pareggio uno, al Cagliari sono bastati solo 42 punti per raggiungere l’obiettivo. Dopo aver battuto il Bari per 2 - 0, domenica 12 aprile 1970, allo stadio Amsicora, con trentamila spettatori sugli spalti, la festa (e il riscatto) può cominciare. Fu l’ultimo campionato che la squadra giocò nel vecchio stadio, prima di trasferirsi al Sant’Elia.


  I PROTAGONISTI

Albertosi, Martiradonna, Mancin, Cera, Niccolai, Poli, Domenghini, Nenè, Gori, Brugnera e il leggendario Gigi Riva (rombo di tuono).

Dopo due mesi, Albertosi, Domenghini, Gori e Gigi Riva faranno parte della nazionale italiana ai mondiali di Mexico 70, che arrivò seconda, sconfitta dal mitico Brasile di Pelè e compagni.



 


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