sabato 22 novembre 2014

OBIETTIVO ARTE


Ryszard Horowitz
Stupitemi…! Così Alexey Brodovitch, il leggendario direttore creativo dell’agenzia newyorkese Harper’s Bazaar, sollecitava i suoi studenti. Per lui il design – si trattasse di illustrazione, grafica o fotografia – doveva essere provocante e innovativo.
Nel suo laboratorio di creatività si sono formati fotografi quali Richard Avedon, Hiro, Art kane, Arnold Newman, Irving Penn e un giovane Ryszard Horowitz.
Nato in Polonia durante la seconda guerra mondiale e sopravvissuto ad Auschwitz, in gioventù ha avuto una formazione classica in campo artistico, ricevuta all’ Accademia di Belle Arti di Cracovia, per poi assorbire tutta l’influenza della cultura polacca ed europea in generale. L’aspirante fotografo ha vissuto a pieno il clima di avanguardia artistica che ha caratterizzato Cracovia negli anni Cinquanta. Da questa esperienza innovativa si sono venute a delineare alcuni elementi che hanno fatto di Ryszard Horowitz uno tra i più originali interpreti del surrealismo in fotografia.
Egli si appassiona alla fotografia americana e, dopo la sua esperienza al Pratt Institute di New York, seguito da un periodo di intense collaborazioni, diventa art director per l’agenzia pubblicitaria Grey Advertising. Nel 1967 apre il proprio studio fotografico nella Grande Mela, dando il via alla realizzazione delle sue immagini fantastiche, di chiara ed evidente matrice surrealista (notevoli sono i richiami e le influenze della pittura di Salvador Dalì).
Le sue opere gli valgono numerosi  e prestigiosi premi, quali gli Award of Excellence da parte dell’Art Directors Club, l’American Photographer of the Year, il Kodak VIP Image Search. Tra i suoi committenti vi sono le maggiori aziende americane ed europee e i più prestigiosi periodici.
Le sue mostre, intitolate Expanding the Imagination, si tengono nelle più importanti città europee, come Varsavia, Praga, Parigi, Ginevra, Rochester, oltre che negli Stati Uniti, ad Hong Kong e in Giappone. Anche Milano ha ospitato l’ importante evento, accompagnato da convegni tenuti dallo stesso autore.
La tecnica usata dall’artista è quella dell’assemblaggio di immagini, effettuata al computer. Egli fotografa i singoli elementi che comporranno la sua opera e poi, una volta trasferiti sul PC in forma digitale, si procede all’assemblaggio vero e proprio. Ma, come dice Ryszard Horowitz, << il computer è semplicemente un mezzo, estremamente utile per giungere a un certo risultato, però alla base stanno l’idea, la fantasia e la creatività del fotografo. La costruzione mentale delle immagini, una determinata prospettiva e l’idea finale dell’opera, possono essere solo frutto dell’intelletto umano ! >>
Allegory 1

Tutti gli elementi di questa foto sono stati fotografati in studio,separatamente e poi assemblati grazie al computer. Il ruolo del fotografo è quello di regista, di “compositore fotografico”. Sia il violoncello che la tastiera, costruita appositamente per la foto, sono stati fotografati in una vasca riempita d’acqua. La tastiera vi è stata gettata per creare turbolenze e onde in miniatura, congelate dall’obiettivo del fotografo. Anche i due modelli sono stati fotografati in studio, su fondo nero. Gli strumenti musicali compaiono frequentemente nelle opere di Ryszard Horowitz a ricordare la sua passione per il jazz, di cui, negli anni Sessanta, ha fotografato i grandi protagonisti.

Allegory 2

Anche in questo caso i diversi elementi che compongono l’opera sono stati fotografati in studio. Qui il fotografo si è avvalso dell’aiuto di Robert Bowen, esperto in immagini pubblicitarie. Il vassoio di plexiglass è stato costruito appositamente per la foto, mentre gli altri elementi sono stati ripresi in natura. Il bambino è stato fotografato su fondo bianco, e tutte le foto in seguito assemblate al computer.

Stolar System


Questo è un caso di foto pubblicitaria. Soggetto e committente è la Stolichnaya Vodka e il titolo dell’opera si basa su un gioco di parole che richiama il sistema solare, i cui pianeti sono formati da olive, arance, limoni e altri piccoli frutti che ruotano intorno alla bottiglia di vodka. La bottiglia è stata immersa in una vasca appositamente costruita e le bolle create dall’immersione sono state congelate dal flash, il tutto su fondo bianco. Gli altri elementi sono stati aggiunti in un secondo tempo, combinandoli al computer.

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